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domenica 28 Aprile 2024,

Nevegàl, l’Alpe garantirà la stagione estiva, per l’inverno si prospetta la chiusura. E c’è l’appello alla Regione

Per la sostituzione della sciovia delle Erte servono ingenti risorse. Massaro: «Siamo in contatto con Venezia e l'assessore Caner e rimango ottimista e fiducioso. Ma il tempo passa e sono anche molto preoccupato».

L’Alpe garantirà l’apertura degli impianti fino a settembre. Poi, se non ci saranno nuovi investitori, lascerà il “timone”. La società che gestisce gli impianti del Nevegàl aveva già annunciato a ottobre scorso, dopo l’assemblea dei soci, che la stagione invernale 2018/2019 sarebbe stata l’ultima. E lo ha ribadito oggi, mercoledì 29 maggio, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Rosso, organizzata in modo congiunto con il Comune capoluogo. «La nostra non è una posizione strumentale o in contrapposizione a quella dell’amministrazione, ma parte da un dato di fatto e dinamiche concrete», hanno detto Maurizio Curti e Piero Casagrande, presidente e direttore dell’Alpe. «Se nei prossimi 15-20 giorni non ci saranno le condizioni per sostituire la sciovia delle Erte, la prossima stagione invernale non solo è a rischio, ma quasi sicuramente sarà chiusa».

Il prossimo inverno. Quello dell’impianto delle Erte è solo uno dei tanti problemi del Nevegàl, ma gioca un ruolo fondamentale per poter tenere aperta la parte alta. «Per sostituire lo skilift servono circa 500 mila euro», hanno ricordato gli imprenditori. «Metà somma sarà stanziata dalla Regione Veneto, l’altra metà di certo non possiamo sostenerla noi. Non riusciamo ad affrontare da soli la gestione dell’impiantistica, che è strutturalmente in perdita». «Siamo rimasti in contatto con la Regione da ottobre scorso, quando c’è stato l’incontro a cui ha partecipato anche l’assessore Federico Caner», ha fatto eco il sindaco Jacopo Massaro. «Sia Caner che il consigliere Franco Gidoni, sollecitati anche nelle scorse settimane, mi hanno detto che possiamo stare tranquilli, che a breve verrà convocata una riunione. Personalmente sono ottimista e fiducioso in una risposta positiva da parte della Regione. D’altro canto, è innegabile che siamo già a fine maggio e il tempo scorre. Non posso quindi che condividere l’apprensione dell’Alpe ed essere a mia volta, come sindaco, molto preoccupato».

L’appello alla Regione. «Credo sia nell’interesse della Regione sviluppare il potenziale socio-economico del Nevegàl», ha aggiunto il primo cittadino. «Detto questo, il contributo del 50% è sufficiente per le stazioni sciistiche che hanno grossi ricavi. Per quelle a bassa quota, come il Colle, questa percentuale non mette invece in sicurezza i gestori sotto il profilo della sostenibilità economica. I bisogni devono essere interpretati in modo differenziato. Caner si è dimostrato sensibile da questo punto di vista e mi auguro che a breve la Regione convochi un incontro». L’Alpe, durante lo scorso inverno, ha avuto dei contatti con imprenditori della parte alta della provincia. Tant’è che i tecnici di tre società erano stati in sopralluogo sul Colle. Dall’interesse non si è però poi passati ai fatti concreti e, «in assenza di un progetto con investitori nuovi», hanno ribadito Casagrande e Curti, «noi non possiamo garantire l’apertura invernale». «Il nostro compito come imprenditori lo stiamo facendo», ha voluto rimarcare Curti. «L’obiettivo che ci siamo posti 7 anni fa, ossia salvare il Nevegàl, è stato raggiunto. Ora però è il momento di un passaggio di responsabilità, dall’imprenditoria alla politica. Non vogliamo fare lo “scarica baril”e, ma sono necessari nuovi investimenti e risorse».

La stagione estiva. Intanto, comunque, l’estate si farà. «La tempesta Vaia, purtroppo, anche in Nevegàl è stata causa di devastazione e ha distrutto pure i percorsi per mountain bike che, negli ultimi 2 anni, avevano incrementato le presenze», ha detto amareggiato Casagrande. «Nei giorni scorsi è stato assegnato l’appalto dei lavori per il rispristino, ma i danni sono notevoli e ci vorranno 8 settimane solo per liberare il tracciato che parte dal secondo tronco della seggiovia e scende fino al piazzale lungo la sinistra della Coca». L’Alpe, dal 16 giugno a fine luglio, garantirà l’apertura degli impianti tutte le domeniche. Lo stesso a settembre. Sarà invece impossibile tenere aperto nelle giornate di sabato. Ad agosto la seggiovia sarà in funzione tre settimane. «L’8 maggio sono partiti gli interventi per la rimozione degli schianti e la ditta sta dando la precedenza alle zone che, su indicazione del Comune, sono più strategiche e necessarie per far sì che la stagione estiva si svolga nel migliore dei modi», ha ricordato Massaro. «Le condizioni meteo di certo, finora, non hanno aiutato. L’aspetto positivo è che con l’asta pubblica per la vendita del legname abbiamo ottenuto una cifra superiore alle attese, circa 530 mila euro. Risorse che investiremo in toto sul Colle, ma che non sono ancora entrate nelle casse del Comune. Verrano introitate mano a mano che si eseguiranno i lavori».
L’assessore Marco Bogo ha annunciato che il Comune sta lavorando con appassionati di mountain bike per sviluppare i progetti relativi ai tracciati sul Colle. «La scorsa settimana 200 ragazzi sono saliti in Nevegàl per “Sport in cima”», ha detto ancora Bogo, «e da fine giugno a inizio luglio arriverà l’ultima tappa del Giro del Veneto. Intendiamo appoggiare le associazioni nell’organizzazione di eventi».
Qualche disagio quest’estate ci sarà, è inevitabile, anche nel traffico: la ditta all’opera per la rimozione degli schianti ha portato via solo nel primo giorno 10 tir carichi di legname.
«Per le manutenzioni stiamo lavorando su due livelli» ha fatto presente l’assessore Biagio Giannone. «Uno è quello degli sfalci, per cui abbiamo investito 53 mila euro e sarà garantito un taglio in più. Poi c’è l’aspetto legato al decoro del piazzale: con gli uffici stiamo lavorando a un progetto per sostituire gli arredi urbani e per l’asfaltatura del piazzale dietro allo Slalom, con il rifacimento della segnaletica dei parcheggi. Da non dimenticare la sinergia portata avanti con Belluno Alpina e “Ronce 2020”, in ottica comprensoriale e pensando all’ospitalità diffuisa. E, come richiesto dagli Amici del Nevegàl, c’è l’intenzine di posizionare un cartello di benvenuto all’ingresso del piazzale. Per il progetto abbiamo interessato l’architetto Francesca Bogo e verrà probabilmente coinvolta la scuola del legno».

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