La Questura di Belluno saluta il primo dirigente Roberto Santucci, che da lunedì 3 giugno, dopo 29 anni al servizio della Polizia di Stato e oltre 40 riconoscimenti in carriera tra encomi solenni e lodi, è in pensione. Santucci, dopo la laurea in Giurisprudenza, vince il concorso per vice commissario della Polizia di Stato e, a seguito della frequenza del corso presso la Scuola superiore di Polizia, viene assegnato al Reparto mobile di Torino, dove presta servizio per due anni. Nel 1992 viene trasferito alla Squadra mobile della Questura di Catanzaro.
Nella città calabrese resta fino al 1996, coordinando a numerose importanti operazioni di polizia, tra le quali si possono ricordare l’operazione “Falco-Ghibli”, che ha portato a oltre 250 arresti; la cattura del pericoloso latitante Santo Procopio o ancora l’indagine internazionale in collaborazione con la Dea americana che ha portato allo smantellamento di una rete di importanti trafficanti internazionali di droga. Nel 1996 assume servizio presso il Commissariato di Gioia Tauro come dirigente della sezione distaccata della Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, per poi dirigere il polo investigativo che comprendeva tutti i commissariati della “piana”.

Nel 2000 viene trasferito alla Dia di Reggio Calabria, dove resterà per ben 11 anni; promosso vice questore aggiunto, condurrà numerose e delicate indagini antimafia, ricevendo attestazioni di merito anche da parte dei vertici della Direzione investigativa antimafia. Prima di essere promosso primo dirigente nel 2015 e di assumere l’incarico di dirigente della Divisione polizia amministrativa, sociale e immigrazione della Questura di Belluno, ha prestato servizio anche presso la Polfer di Reggio Calabria maturando così un’ulteriore esperienza professionale all’interno della Polizia di Stato.
Arrivato a Belluno nel 2015 ha sin da subito coordinato vari servizi di ordine pubblico e di polizia giudiziaria, conseguendo nel 2017 anche il prestigioso “Premio legalità e sicurezza della Regione Veneto” per avere impedito l’apertura di una sala giochi a Belluno rilevando, a seguito di una complicata indagine, infiltrazioni di tipo mafioso nelle società coinvolte nell’avviamento dell’attività di scommesse. In mattinata Santucci è stato ricevuto anche dal Prefetto. Il questore e tutto il personale della Polizia di Stato della provincia di Belluno lo salutano e ringraziano per la sua preziosa collaborazione, augurandogli per il futuro le cose migliori.
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