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lunedì 16 Giugno 2025,

Ponte di Santa Caterina, conto alla rovescia per l’avvio dei lavori

Mercoledì 19 giugno si terrà una riunione tra Anas, Comune di Ponte nelle Alpi e ditta aggiudicataria dell’opera (foto Google Street View).

È conto alla rovescia per l’avvio dei lavori al ponte sul Piave, in località Rione Santa Caterina. Tra una settimana, mercoledì 19 giugno, si terrà una riunione tra Anas, Comune di Ponte nelle Alpi e ditta aggiudicataria dell’opera. Durante l’incontro saranno definiti tempi e modi di realizzazione degli interventi e verrà comunicazione delle modifiche che subirà la circolazione stradale sul ponte e nelle zone limitrofe.

«Qualche disagio, inevitabilmente, ci sarà, ma sono allo studio le modalità per ridurli il più possibile», anticipa il sindaco Paolo Vendramini. «Avevamo detto che il cantiere sarebbe stato aperto dopo la chiusura delle scuole e infatti ci siamo mossi in questa direzione. Dopo il 19 sapremo senz’altro dare indicazioni molto più dettagliate».

Negli anni il ponte sul Piave è stato interessato da lavori di manutenzione ordinaria, l’ultimo in ordine temporale nella primavera 2018, sulle spallette e con la sostituzione di alcuni tratti del guardrail. Ma serve un restauro complessivo visto che il manufatto, datato 1921 su progetto dell’ingegner Eugenio Miozzi, presenta diversi punti di ammaloramento.

Il progetto prevede l’allargamento del piano viario, di circa 50 cm per parte, lo spostamento del parapetto esistente, l’installazione di nuovi guardrail in legno e la realizzazione di un nuovo sottofondo stradale. L’opera, molto attesa, sarà sostenuta in toto dall’Anas (il totale è di 600 mila euro) e fa seguito agli importanti collaudi portati avanti nel novembre 2001, quando era emerso come il vecchio manufatto, nonostante l’età, godesse di una buona salute

Anas, a marzo 2018, aveva spedito alla direzione urbanistica e paesaggio della Regione e alla Soprintendenza, oltre al piano dei lavori, la richiesta di autorizzazione paesaggistica, indispensabile per poter poi dare il via all’intervento. La risposta dei due enti era poi arrivata a maggio ed entrambi avevano espresso parere favorevole. La Soprintendenza ha sottolineato che anche sul fronte della tutela archeologica, pur ricordando che l’area è stata interessata da ritrovamenti riferibili a insediamenti e contesti funerari di epoca romana, le caratteristiche dei lavori previsti interessano esclusivamente il manufatto moderno e non è necessario attivare interventi di assistenza archeologica in corso d’opera.

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