Uno sguardo alla tradizione ma anche all’attualità alle 23esima edizione dell’infiorata di Igne in occasione della festività del Corpus Domini di oggi, domenica 23 giugno. Anche il tema dei cambiamenti climatici infatti ha fatto capolino nelle ricche e affascinanti decorazioni che come sempre hanno abbellito tutto il paese. Come ogni anno molti cittadini si sono mobilitati, con il coordinamento del Gruppo Volontari Igne, per addobbare al meglio ogni angolo del borgo con sofisticate creazioni con la carta e i materiali locali come legno, sassi e vecchi attrezzi sfruttando ogni angolo e spazio delle abitazioni, muretti e anfratti lungo la via principale.
In questo 2019 l’attenzione si è focalizzata sui fenomeni climatici, in primis lo sconvolgimento delle foreste e boschi ad opera dell’uragano Vaia con alcuni schianti usati come sfondo di alcune realizzazioni. Anche il bosco e le casere di Igne e dintorni infatti hanno avuto diversi danni in occasione del maltempo di ottobre. I bambini hanno poi scritto alcune riflessioni sulla salvaguardia del pianeta omaggiando anche il movimento guidato da Greta Thunberg.
Naturalmente il ricordo degli antichi mestieri non è mai venuto meno con la presenza di attrezzi, giochi e abiti tradizionali e vecchie biciclette a custodia di un patrimonio storico e sociale di cui Igne è sempre fortemente orgogliosa e che quest’anno è stato apprezzato da molta gente, giunta anche da fuori vallata per ammirare le varie creazioni.
La Santa Messa è stata officiata dal vescovo emerito Giuseppe Andrich e dal cappellano don Fabio Cassol. C’è stata naturalmente anche la processione e la benedizione lungo la strada. Il gruppo dei volontari di Igne, guidato dal riconfermato presidente Renè Riccobon, ha poi preparato un momento conviviale all’ora di pranzo per suggellare l’ottima riuscita della manifestazione.
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