Il tradizionale incontro estivo del gruppo alpini di Mel si tiene ogni anno nell’amena località di Zelant dove le penne nere zumellesi hanno costruito una chiesetta in ricordo dei caduti di tutte le guerre. La giornata è stata aperta dall’alzabandiera e seguita dalla S. Messa officiata dall’amico degli alpini don Giuseppe De Nardo. Al termine è seguita la deposizione di una corona presso il monumento titolato ai caduti e dispersi in Russia, simbolo di quanti si sacrificarono per la Patria. Al termine della cerimonia, il capogruppo Aldo Mastellotto ha salutato i numerosi intervenuti, le rappresentanze d’arma dei cavalieri e dei carabinieri in congedo, i gruppi presenti con 14 vessilli fra i quali quelli friulani di Casarsa della Delizia (Sez. Pordenone) e di Sevegliano Privano (Sez. Palmanova).
Il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, ha ringraziato gli alpini per quanto fanno gratuitamente per le comunità e li ha esortati a essere elemento d’unione e di crescita della nuova realtà comunale. Il vice presidente dell’Ana di Belluno, Renzo Grigoletto, ha espresso vivo ringraziamento per la presenza del gen. Lorenzo Cappello che, pur avendo già compiuto 98 anni, si sente ancora partecipe dello spirito alpino, ne porta con orgoglio il cappello e segue le attività del gruppo di Mel. «Se sono riuscito a superare tutte le gravose e difficili prove che il destino mi ha riservato – ha detto – devo ringraziare quanto ho appreso alla scuola militare alpina di Aosta». Il generale ha raccontato delle sue vicissitudini sul fronte balcanico, della sua prigionia dopo l’8 settembre del 1943, della sua rocambolesca evasione, dei suoi incarichi come dirigente superiore della Polizia di Stato e anche dell’organizzazione dei Giochi Olimpici del 1956 dove ebbe l’onore di accendere la fiaccola olimpica sulle Tofane che passò poi a Zeno Colò per il tripode del palaghiaccio. «So bene che l’età avanza – ha detto ancora – ma il mio sogno sarebbe di poter assistere alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali del 2026 e, perché no, se possibile accendere ancora la fiaccola dei giochi a Cortina».

Una giornata piena di emozioni e allietata dalla convivialità e dall’ottima cucina: un “rancio” preparato nello spirito alpino e servito con professionalità dalle simpatiche e sempre disponibili “Stelle Alpine” di Mel.
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