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martedì 15 Luglio 2025,

Intollerabile lo stato di abbandono di alcune stazioni ferroviarie

Presa di posizione di Fratelli d’Italia Belluno-Dolomiti con riferimento in particolare alla stazione di Polpet (nella foto Google Maps).

A seguito della segnalazione che 4 persone avevano scelto lo scalo ferroviario di Polpet quale loro ricovero notturno, Fratelli d’Italia Belluno-Dolomiti ha diffuso una nota definendo intollerabile lo stato di abbandono delle stazioni ferroviarie. «Sono evidenti per tutti – scrivono gli esponenti del partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni – le implicazioni che questa situazione comporta, sia sotto il punto di vista del decoro, per la struttura, per la sua corretta funzione e fruizione, ma anche per le stesse persone che lì dormono, le quali, evidentemente, non possono godere di dignitose condizioni di igiene».

La nota ricorda poi che l’on. Luca De Carlo, forte dell’esperienza, quale sindaco, alla stazione di Calalzo, evidenzia che, solitamente, chi pernotta in questi luoghi o è straniero senza dimora, o è qualcuno che cerca di estorcere denaro ai fruitori delle ferrovie, oppure è qualche italiano in difficoltà che necessita di essere aiutato tramite un apposito Piano per combattere la povertà.

«La questione vera, però – sottolinea Alessandro Farina, responsabile provinciale della Consulta forze armate e sicurezza di Fratelli d’Italia Belluno-Dolomiti – sta nel comprendere come possa accadere che delle persone dormano in un luogo che, come evidenziato dal cartello esposto all’ingresso della struttura, dovrebbe essere chiuso dalle ore 23 alle 5.30 della mattina».

Sottolineando che, evidentemente, rimane aperto il tema del presidio delle stazioni ferroviarie e del loro corretto utilizzo, Farina fa anche presente che la situazione della stazione di Polpet non è unica perché «anche quella dell’Alpago, in stato fatiscente e di abbandono, non è una cartolina di benvenuto per i turisti e quella di Cadola-Paiane, di cui non si conosce il destino, non è certo un esempio di virtuosa gestione».

Farina, che è membro della Commissione diritti civili e politiche di genere del comune di Ponte nelle Alpi, ha preso l’impegno di monitorare la situazione per stimolare l’amministrazione comunale in modo che quanto successo non si ripeta ma, soprattutto, perché gli scali ferroviari ricadenti nel bacino del Comune abbiano una sorte migliore.

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