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giovedì 12 Giugno 2025,

“Gabelli: la scuola più bella d’Italia”, il 5 ottobre la prima del docufilm

Prodotto da Belluno Ciak, con il suo regista Franco Fontana. I brani musicali sono stati composti da Davide Donazzolo ed eseguiti dalla Filarmonica di Belluno.

Trentadue minuti, per la prima metà filmici e per la seconda fatti di documentazione fotografica. In queste settimane è cresciuta l’attesa per “Gabelli: la scuola più bella d’Italia”, il docufilm prodotto dall’associazione culturale Belluno Ciak. E tra pochi giorni chi vorrà scoprire o riscoprire la storia della scuola cittadina e della sua “anima”, Pierina Boranga, non dovrà fare altro che segnarsi questa data e questo luogo: sabato 5 ottobre al Teatro comunale di Belluno, ore 21, nell’ambito della rassegna “Oltre le Vette”.

«L’idea iniziale è stata della Filarmonica 1867, che ci ha contattato chiedendoci di realizzare assieme un progetto dedicato alla Gabelli», spiega Franco Fontana, regista di Belluno Ciak. «Il terzo partner è emerso in modo naturale: l’Associazione cittadini per il recupero della scuola Gabelli». Ma qual è il legame tra la storica scuola di Belluno e la Filarmonica? «La connessione passa attraverso figure come quella del maestro Nino Prosdocimi, attivo sia nella Filarmonica che nella scuola comunale di musica, che fu anche uno dei valenti artisti bellunesi cui Pierina Boranga affidò l’insegnamento delle arti musicali e figurative ai piccoli alunni della Gabelli», ricorda Matteo Isotton della Filarmonica.

«La realizzazione di un docufilm è sembrata da subito la scelta più azzeccata», continua Fontana, «anche perché l’Associazione ci ha fornito la prima base su cui lavorare, vale a dire documentazione fotografica e testi legati al vissuto della Boranga. C’è stato anche un fondamentale contatto con la famiglia di quest’ultima, che ha messo a nostra disposizione libri e manoscritti, da cui abbiamo potuto estrarre i ricordi della maestra, descrivendo gli aspetti più emozionali e sviluppando un racconto umano e caloroso». Qualche esempio: Pierina, giovane maestra a Domegge, che decide di portare i suoi alunni nel giardino della scuola, suscitando un certo disappunto tra i suoi colleghi. Oppure il ricordo di quando la stessa, da bambina nella scuola di Loreto, dalla finestra della sua aula non riusciva a vedere gli spazi esterni. Da qui lo spunto per la scuola Gabelli, caratterizzata da grandi vetrate luminose. «I nipoti dell’educatrice hanno aperto a Belluno Ciak Villa Sorgato Emeri, a Poian di Sedico, dove la Boranga passava le sue estati», precisa Marco Rossato, presidente dell’Associazione cittadini per il recupero della Gabelli. «Fontana e il suo staff hanno voluto anche rendere protagonisti gli attuali studenti della Gabelli, che fanno parte delle circa 80 persone, tra attori, tecnici e comparse, che hanno collaborato al docufilm».

Docufilm che, come si diceva, è composto da una parte filmica e da una parte in cui è messo in primo piano il materiale fotografico. Le musiche sono state composte da Davide Donazzolo, che è anche insegnante della classe di percussioni della Filarmonica. «Per noi ha composto tre brani, che sottolineando momenti diversi e differenti sfumature all’interno di “Gabelli: la scuola più bella d’Italia”», sottolinea Isotton. «La sera del 5 ottobre, prima della proiezione del docufilm, suoneremo dal vivo queste tre composizioni, insieme a un paio di brani del nostro repertorio bandistico. Ricordiamo che la Filarmonica è composta da circa 45 musicisti, con un’età molto variegata». Le colonne sonore sono tutt’altro che secondarie in un film: il loro ruolo è fondamentale, in quanto sottolineano attimi carichi di pathos e introducono musiche che entrano nella memoria collettiva. «Il lavoro fatto con Donazzolo e la Filarmonica è stato molto impegnativo», conferma Fontana, «e per la buona riuscita del docufilm è stata fondamentale la sintonia tra immagini e suoni».

Per quanto riguarda la parte recitativa, il cast è composto sia da persone al loro esordio che da attori di teatro professionisti. Qualche nome: Daniela Azzalini interpreta la Boranga da giovane, mentre nel ruolo dell’insegnante da adulta c’è Alessandra Catania. Michele Firpo è il podestà e Renato De Mari il direttore Pastorello. Ad affiancare Fontana alla regia c’è Francesca Piva; direttore della fotografia e montaggio Paolo Dal Ponte; per la fotografia Michel A. Perez Navarro; trucco Francesca Fogliato; costumi Loredana Colladon; grafiche Gianluca Cometto. Tra le comparse anche il Gruppo rievocazione storica “Sentinelle del Lagazuoi”. Per abbigliamento e materiali storici hanno collaborato Fioretto Bortot (Museo Valentino Dal Fabbro), il Comitato di Pullir di Cesiomaggiore, i Gruppi Folk Nevegàl e Cesiomaggiore.

«Come Associazinoe abbiamo sempre lavorato per sottolineare il legame tra Gabelli e la città», fa presente Rossato. «Il docufilm risponde a questa volontà. Saremo anche disponibili a entrare nelle scuole, portando la proiezione e parlando con gli alunni delle grandi innovazioni che la Boranga portò a Belluno e non solo. Gli insegnanti che lo desiderano possono contattarci. Nel pomeriggio di martedì 8 ottobre, sempre nell’ambito di “Oltre le Vette”, il film sarà proiettato alla residenza Gaggia Lante di Belluno. Il docufilm ha il patrocinio di Regione Veneto, Comuni di Belluno, Fonzaso, Sospirolo, Ufficio scolastico provinciale.

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