Belluno °C

sabato 7 Giugno 2025,

In 6.000 sui luoghi del Vajont per «I percorsi della memoria»

I partecipanti sono giunti da 66 provincie e anche dall'estero con iscritti da Croazia, Belgio, Austria, Germania, Slovenia, Svizzera, Francia, Regno Unito, Moldavia (foto di Giuseppe D'Alia).

Oggi, domenica 29 settembre, sono state seimila le persone giunte sui luoghi del Vajont per «I percorsi della memoria». Tantissimi gruppi arrivati da tutta Italia, ma anche dall’estero. La 14.ma edizione della manifestazione, sempre organizzata dall’associazione dei superstiti «Vajont il futuro della memoria» in sinergia con associazioni ed enti locali di Longaronese e Valcellina, è stata segnata dalle conseguenze della tempesta Vaia che hanno costretto ad alcuni aggiustamenti logistici: per la prima volta la partenza è stata spostata: dal centro di Longarone si è passati al ponte Campelli con l’appoggio logistico a Longarone Fiere (una modifica necessaria per la chiusura di via Uberti, strada di accesso secondario tra Castellavazzo e la zona Malcolm che era stata gravemente danneggiata).

La nuova partenza ha anche leggermente accorciato i percorsi le cui lunghezze sono state di 9, 16 e 24 km, scelti rispettivamente da 1500, 3500 e 1000 persone. In sostanza però il panorama è rimasto sempre lo stesso con il passaggio nelle gallerie e sul coronamento della diga e sulla frana, con una capatina a Casso ed Erto.

Soddisfatti gli organizzatori per una manifestazione che di anno in anno si conferma sempre molto valida. «Bilancio positivissimo», spiegano il patron Renato Migotti e il coordinatore Michele Giacomel. «Anche quest’anno tutto si è svolto per il meglio, con apprezzamenti generali per la capacità di saper gestire un tale numero di persone e far funzionare tutto. Abbiamo notato anche la presenza di tanti giovani e famiglie, un bel segnale anche per la trasmissione della memoria alle nuove generazioni. Quest’anno per via di Vaia non abbiamo potuto dar atto all’idea di modificare i percorsi per poter accogliere fino a 8000 persone. L’auspicio è che le amministrazioni comunali si adoperino in tal senso perché abbiamo in mente di fare qualche cambiamento con qualche deviazione ancora più suggestiva, come per esempio a Codissago per valorizzare il capitello. Non ci stancheremo mai di ringraziare tutta la favolosa squadra di volontari che sono l’anima di questo evento. È la vittoria della solidarietà, aspetto fondamentale per le genti dei tre comuni del Vajont e infatti come sempre parte del ricavato andrà al volontariato e a progetti umanitari».

1 commento

  • Tutto “grande”, gestito in maniera impeccabile dalla sicurezza lungo il percorso al finale al Palafiere.
    Unica nota stonata e di cattivo gusto, a mio parere, la musica da discoteca sia alla partenza che all arrivo 🙁
    Sarebbe stato preferibile…un minuto di silenzio, soprattutto prima del via, visto lo scopo dell’evento…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *