L’Alpe del Nevegàl garantirà l’apertura delle seggiovie triposto, del campo scuola e delle piste anche per la stagione invernale 2019/2020. E appoggia il progetto di costituzione di un nuovo soggetto giuridico che gestisca gli impianti sul Colle. La decisione è stata presa nella serata di ieri, lunedì 28 ottobre, nel corso dell’assemblea fra i soci dell’Alpe, che erano chiamati appunto a decidere se mantenere aperti gli impianti nell’inverno che sta per arrivare o se concludere in modo definitivo la loro esperienza di gestione. La scelta è stata fatta e l’Alpe ci sarà anche nella stagione 2019/2020 e intanto affiancherà i lavori per la creazione della new.co.
«L’Alpe del Nevegal Srl è nata nel 2012 con lo scopo di evitare la chiusura degli impianti di risalita e fungere da incubatore per la nascita di nuovi soggetti aventi la finalità di mantenere e sviluppare le attività turistico – sportive destagionalizzate del Nevegal», ricordano i soci. «Appoggiare il progetto di costituzione di un nuovo soggetto giuridico non avente scopo di lucro in cui conferire gli impianti sciistici, incaricando il cda di avviare l’iter necessario per definire gli aspetti tecnico-contabili e giuridici dell’operazione».
All’assemblea dei soci di ieri ha partecipato anche il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, accompagnato da una rappresentanza dei consiglieri comunali. «Ringraziamo Comune e Unifarco per la dimostrata volontà di addivenire ad un nuovo schema di gestione in grado di garantire le risorse finanziare necessarie per il mantenimento degli impianti sciistici del Colle», aggiunge l’Alpe. Anche alla luce delle ultime notizie, dunque, quella 2019/2020 si conferma essere una stagione di transizione. La new.co pubblico-privata nascerà nel 2020 e punta sull’azionariato per reperire parte delle risorse necessarie per far funzionare il Nevegàl.
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1 commento
stefano di giusto
Conosco il comprensorio fin da quando ragazzino mi preparavo ai QZ… credo nelle potenzialità che il Nevegàl possiede siano al di sopra di ogni dubbio. I tentativi di relegarlo ad un “ramo secco” delle nostre montagne negli ultimi 20 anni sono stati molteplici. Un plauso alle associazioni di categoria hanno cercato in tutti i modi di risollevare le sorti di questo splendido scorcio di sole e cielo raggiungibile in pochissimo tempo dalla pianura.
Piste per ogni grado di abilità sciistica, ristoranti apres ski davvero invitanti. Non lasciamo morire, le valli di Zoldo e Cortina non ne soffriranno certamente. Un patrimonio da non lasciare.
Qualche anno fa mi sarebbe piaciuto far parte dei gruppi di soccorso che operano in zona.
Sempre disponibile, un affezionato.
Ing. Stefano Di Giusto