In un mondo dominato dalle tecnologie, l’Italia può tornare a interpretare un ruolo centrale se sarà capace di riconnettere quel bacino di saperi, culture e identità che stanno nei territori. È la tesi di “Provincia, non periferia”, saggio breve di Paolo Manfredi che il Partito Democratico bellunese ha deciso di presentare pubblicamente con la partecipazione dell’autore per avviare un ragionamento a fredd’ sulle riforme succedutesi negli ultimi due decenni e sui loro effetti. L’iniziativa è in programma lunedì 25 novembre alle ore 18 in sala Luciani del Centro Giovanni XXIII a Belluno. Contribuiscono al confronto Monica Lotto, il segretario comunale del Pd Roberto De Moliner e il deputato Roger De Menech, presidente del Fondo Comuni Confinanti. Il dialogo con Paolo Manfredi è curato da Stefano Campolo.
Lontani dai grandi centri urbani le province, o aree interne, negli ultimi decenni sono state abbandonate in nome di una globalizzazione che tende all’efficienza sacrificando la ‘biodiversità’ sociale ed economica, una peculiarità che è stata per secoli il punto di forza del nostro Paese. Solo un processo di riconoscimento delle differenze, di rispetto per la storia e di rinnovata inclusione di queste specificità potrà ricomporre la frattura tra città e provincia, tra vincenti e perdenti, tra luoghi dove succede tutto e territori che non contano più nulla. Il petrolio della crescita sta nella provincia italiana, prenderne consapevolezza è il primo passo per sanare disuguaglianze che finora hanno prodotto effetti sociali, economici e politici devastanti.
«Manfredi suggerisce una terza via tra l’omologazione a standard esterni e la chiusura a riccio degli esclusi, con conseguente rifiuto in blocco dei modelli sociali, economici e culturali dominanti», afferma la Lotto, spiegando i motivi della presentazione di questo libro. «Per un territorio come il nostro, che si sente spesso ‘ai confini dell’impero’, lontano dai centri decisionali, disconnesso dalle grandi città e molto spesso in conflitto persino con la propria capitale, Venezia, crediamo che un confronto sul proprio ruolo sia salutare».
Milanese, 46 anni, Paolo Manfredi è responsabile delle strategie digitali di Confartigianato Imprese, un centro di competenza che analizza l’impatto della rivoluzione sulle micro e piccole imprese e costruisce percorsi di innovazione inclusiva. Scrive di innovazione, politica e ristoranti.
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