Nella mattinata di oggi, martedì 10 dicembre, insieme ai lavoratori dell’azienda Wanbao-Acc di Mel, anche i vescovi di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, e di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, hanno preso parte al corteo che è partito dal piazzale della chiesa di Mel e ha raggiunto la sede dell’azienda dove si sono succeduti i vari interventi previsti dalle organizzazioni di Cgil, Cisl e Uil per chiedere nuove soluzioni che evitino la chiusura dello stabilimento prevista per il prossimo febbraio all’esaurimento delle risorse oggi disponibili.
Nel suo intervento il vescovo Pizziolo, oltre a manifestare vicinanza alle famiglie dei lavoratori, condividendone le preoccupazioni, ha ricordato la priorità del lavoro sul capitale e della persona sul lavoro. «Quando la persona non è messa in primo piano, facendo prevalere mere logiche economiche rispetto alla dignità di persone e territorio – ha detto – si sviluppano ‘strutture di peccato’ che richiedono una presa di responsabilità da parte di tutti».

Il vescovo Renato ha aggiunto: «Mi unisco a quanto detto dal vescovo Corrado. Permettete un’ulteriore considerazione. Lungo il cammino ho sentito più volte lo slogan: «La fabbrica siamo noi!». Questa dichiarazione è forte e intensa. Dice la nostra partecipazione. Non possiamo non esserci. Il lavoro impegna tutti, riguarda tutti, è un bene di tutti. È compartecipare e corresponsabilizzarsi nella vita. Ma chi siamo “noi”? Noi qui siamo appassionati del nostro territorio, delle nostre comunità. Siamo inoltre appassionati del futuro che si apre davanti a noi. Qui davanti c’è un cartello con scritto: «Siamo 290 famiglie!». Sono in questione le nostre famiglie e tutte le nostre comunità. Per questo noi vogliamo affermare e dichiarare che il vero “profitto” sono le nostre famiglie, le nostre comunità, il tessuto relazionale con tutto ciò che comporta in risorse e progettazione anche industriale; il vero “profitto” sono i vostri figli… Che il sole, ora ci illumini!».
Sulla questione Wanbao-Acc questa mattina ha fatto sentire la sua voce anche il ministro bellunese Federico D’Incà che ha espresso la sua vicinanza ai lavoratori che stavano manifestando e ha fatto sapere che, con l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è stata attivata «una forte interlocuzione e pressione da parte di Palazzo Chigi nei confronti dell’ambasciatore cinese per trovare una soluzione sulla vicenda e già nella giornata di giovedì si terrà un incontro tra le parti. Inoltre – ha proseguito D’Incà – è stato convocato per la giornata di martedì 17 dicembre il terzo tavolo al ministero dello Sviluppo economico tra azienda, organizzazioni sindacali, Regione e Mise».
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