Non è più a rischio chiusura la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Belluno, ovvero il presidio più avanzato nel contrasto alle truffe online, alla pedopornografia, al cyberbullismo. A dare l’annuncio con soddisfazione è il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) a seguito dell’incontro di mercoledì scorso al Dipartimento. Dopo più di un lustro di battaglie – fa presente il Sap – possiamo finalmente dire che la Sezione Polizia Postale di via Vittorio Veneto è salva, definitivamente.
«Per anni siamo dovuti intervenire a tutti i livelli – attraverso pubbliche denunce e campagne di sensibilizzazione, fino al coinvolgimento dei soggetti politici e degli organi di Governo – per contrastare i tagli e scongiurare le chiusure definitive di 54 Sezioni provinciali (addirittura 75 nel primo progetto) poi ridotte a 46», spiega il sindacato. «In Veneto dovevano chiudere Belluno, Rovigo e Vicenza. Oggi non più. I tagli dissennati all’apparato della sicurezza messi in atto dagli Esecutivi passati hanno messo in ginocchio l’intero comparto che, ancora oggi, risente di quelle politiche infauste. Non dimentichiamo, infatti, che in tutte le Forze dell’ordine, ad esempio, vi è una carenza organica pari a 50.000 unità, di cui 20.000 solo nella Polizia di Stato. Per non parlare poi di strutture fatiscenti, mezzi ed equipaggiamenti assenti o ancora inidonei».
La svolta – fa presente ancora il Sap – è avvenuta con l’Esecutivo Lega-M5S che ha inserito nel programma di governo il blocco della prevista chiusura dei presidi di Polizia e la valorizzazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni, riconoscendone la funzione indispensabile per il contrasto ai “reati informatici”.
Il piano di riorganizzazione della Polizia Postale, presentato mercoledì scorso dal prefetto Savina e dal direttore centrale per i Servizi di Specialità, Forgione – spiega il Sap – prevede un generale e consistente incremento, in termini di risorse umane, di quelli che costituiranno i futuri 8 Centri regionali, le 9 Sezioni distrettuali e le 73 Sezioni per la sicurezza cibernetica. Tra queste 73 vi è Belluno. Il piano si concretizzerà in una implementazione a livello nazionale pari a 780 operatori, distribuiti tra le varie qualifiche e auspicabilmente operativi e a regime nel 2027. La Polizia Postale bellunese vedrà quindi raddoppiare il proprio attuale organico. Da 7 operatori passerà, entro il 2027, a 14 (nel 2010 erano 13, scesi a 9 nel 2017 e 2018).
«Oggi dunque – prosegue il sindacato – vogliamo sentirci orgogliosi e soddisfatti perché abbiamo raggiunto un importante risultato. E’ innegabile che la chiusura della Sezione di Polizia Postale di Belluno avrebbe rappresentato di fatto la perdita di quel presidio divenuto negli anni il primario punto di riferimento per i cosiddetti “reati informatici” che superano ormai da anni quelli tradizionali ed il trend è in continuo ed inesorabile aumento».
Nelle prossime settimane – conclude il Sap – chiederemo al dirigente del Compartimento Polizia Postale per il Veneto contezza circa lo stato dell’arte dei lavori di adeguamento della nuova sede della Sezione, che da via Vittorio Veneto dovrebbe trasferirsi all’interno del Palazzo di Poste Italiane in Piazza Castello in centro a Belluno.
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1 commento
Andrea Dal Molin
Peccato che la sede in via Vittorio Veneto sia sempre chiusa e quando ne ho avuto bisogno non ci fosse nessuno !!!