Belluno °C

lunedì 15 Dicembre 2025,

Fondi di confine, in arrivo 130 milioni nei prossimi cinque anni

Se ne è parlato oggi, venerdì 7 febbraio, in Provincia in occasione della presentazione degli esiti del "Bando per garantire i servizi essenziali nelle aree marginali”, con cui è stato erogato un milione e mezzo di euro.

È sul tavolo del Ministero dell’economia e delle finanze il nuovo schema d’intesa del Fondo Comuni Confinanti. La nuova programmazione per il periodo 2019-2023 metterà a disposizione del territorio bellunese circa 130 milioni di euro per i progetti a regia provinciale. Lo ha annunciato il presidente del Comitato paritetico del Fondo e deputato bellunese Roger De Menech durante la conferenza stampa che oggi, venerdì 7 febbraio, ha visto la presentazione degli esiti del “Bando per garantire i servizi essenziali nelle aree marginali”.

«La nuova intesa è stata depositata ieri (giovedì 6 febbraio, ndr) e a breve ci sarà la firma. Nello schema sono stati introdotti alcuni elementi di novità», ha anticipato De Menech, «ossia è stato aggiunto il comma 2 dell’articolo 1, prevedendo non soltanto spese di investimento, ma anche la necessità di garantire la permanenza delle genti nei paesi di montagna attraverso il rafforzamento dei servizi e l’investimento sul capitale umano a cui si lega necessariamente la sostenibilità di qualsiasi opera infrastrutturale». Un aspetto, quello del mantenimento dei servizi, evidenziato anche pochi giorni fa in occasione degli Stati Generali della Montagna. «L’intesa sta lavorando anche sul fronte degli uffici di riferimento che, a livello provinciale, si occupano dell’istruttoria», ha aggiunto De Menech. «Nei prossimi mesi ci sarà uno sportello per la gestione dei Fondi di confine, nell’ottica di enfatizzare ancor di più l’importanza della programmazione e della pianificazione degli enti locali. Due aspetti cruciali nel determinare la realizzazione delle idee e delle opere».

De Menech ha poi ricordato che già nel 2014 erano stati modificati alcuni criteri dell’intesa e che nel 2015 si era deciso di destinare il 20% del totale del Fondo su progetti di area vasta, a livello provinciale.

È il caso appunto del bando relativo al progetto strategico “Sviluppo di un nuovo modello di intervento per garantire i servizi essenziali nelle aree marginali attraverso il sostegno dei negozi polifunzionali”, finanziato dal Fondo Comuni di Confine per 1 milione di euro e dalla Provincia con ulteriori 500 mila euro. Il bando è stato gestito dagli uffici di Palazzo Piloni, avvalendosi della collaborazione tecnica della Camera di Commercio (a cui la Provincia ha erogato un contributo di 50 mila euro) e di Confcommercio.
Un progetto nato con la finalità precisa di aiutare i negozi di vicinato a resistere anche nelle aree montane, attraverso il potenziamento dell’offerta e la polifunzionalità.

«Le domande pervenute sono 104», ha spiegato il presidente della Provincia, Roberto Padrin, «quelle ammesse in graduatoria 96 (8 infatti sono state scartate in quanto non rispondenti ai criteri di assegnazione delle risorse); di queste, 68 sono arrivate da negozi e attività di Comuni confinanti e contigui (44 sono state finanziate); le altre 28 (tutte finanziate) sono invece arrivate da Comuni non confinanti». Il milione e mezzo di contributi sarà erogato totalmente. «Visto il numero di domande rimaste fuori graduatoria a causa dell’esaurimento delle risorse, provvederemo con il finanziamento di un nuovo bando», ha aggiunto Padrin. «Il nostro obiettivo è dare sostegno alle attività economiche, che soprattutto nei piccoli paesi costituiscono un servizio indispensabile. Questo bando, assieme al progetto “Investi Scuola”, rappresenta una delle iniziative più importanti nelle progettualità di area vasta del Fondo Comuni di Confine. Tanto che vogliamo allargarlo anche ad altre categorie, magari guardando al settore della ristorazione e della ricettività. Ne stiamo già discutendo con gli uffici, che ringrazio per aver lavorato con grande impegno e professionalità a questo bando. Grazie soprattutto alla dirigente Karin Battistin e alla segretaria generale Daniela De Carli».

Le risorse messe in circolo sul territorio provinciale grazie al bando a favore dei negozi di vicinato supera il milione e mezzo erogato. Il meccanismo del bando prevedeva il finanziamento pubblico Provincia-Fondo del 40% e la compartecipazione da parte del privato per il restante 60%. E la compartecipazione dei privati vale altri 2.250.000 euro. «Tutte risorse che ricadono sul territorio», ha messo in risalto Mario Pozza, presidente della Camera di commercio Belluno Treviso. «Quello della chiusura dei negozi è un tema scottante. La questione della fattura elettronica, negli ultimi mesi, ha acuito le criticità. Pensare a negozi multiservizio è fondamentale per dare un futuro ai paesi di montagna e la sinergia messa in piedi tra Provincia e Camera di commercio dimostra che quando c’è rete si possono sfruttare tutte quelle opportunità di finanziamento che altrimenti andrebbero perse».

Spulciando l’elenco delle imprese che hanno ottenuto il finanziamento, emerge qualche dettaglio interessante, illustrato da Elena Zambelli, della Camera di commercio. «Non è mancata la presenza di imprese giovani», ha detto, «che avevano una premialità: 13 nei Comuni di confine e 4 in quelli non confinanti. Guardando l’intera graduatoria, 3 imprese hanno chiesto il contributo massimo (80 mila euro); un 25% un contributo tra 40 mila e 75 mila euro; il 30% tra 10 mila e 40 mila; la parte restante tra i 5 mila e i 10 mila euro».

«Questo genere di progetti è all’attenzione anche del ministro degli affari regionali», ha fatto sapere De Menech. «Credo che il bando possa benissimo essere rifinanziato per ulteriori progettualità. Per il futuro dei paesi di montagna bisogna pensare sempre più a integrare l’attività commerciale con servizi di carattere generale».

Durante la conferenza stampa Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, ha anche anticipato che, assieme alla Provincia, si sta lavorando a iniziative che rafforzino l’immagine del territorio. « “La spesa da noi, il centro risplende, il paese vive e tu ci guadagni”, questo lo slogan che abbiamo scelto», ha affermato Doglioni. «Il nostro punto dolente è la mancanza di attrattività. Il tutto si ripercuote sul turismo. E questo è molto grave, visti gli importanti appuntamenti che ci attendono, dai Mondiali alle Olimpiadi». «Il commercio fa fatica ad andare avanti», ha proseguito. «Il mondo è cambiato, ma anche perché non sono stati mandati dei messaggi chiari: non si capisce ancora che, quando si compra on line, il risparmio è solo a breve termine, in quanto ci si ritroverà a pagare le tasse negli anni a venire. E non ci si rende conto che, quando chiude un negozio, a risentirne è l’intero tessuto sociale. Dobbiamo lavorare sulla consapevolezza». Martina Reolon

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *