Prosegue il percorso di avvio della Luiss Business School di Belluno, verso il concreto inizio delle lezioni. Ieri, giovedì 6 febbraio, erano a Belluno sette dei nove membri del direttivo dell’alta scuola che ha solo altre due sedi in Italia, a Roma e a Milano, mentre si prepara lo “sbarco” olandese ad Amsterdam. Nel pomeriggio i vertici della scuola hanno incontrato i giornalisti, poi gli imprenditori e vario pubblico interessato.
«Siamo molto contenti, vediamo molto entusiasmo dal territorio, dalle istituzioni e dalle imprese» ha detto Enzo Peruffo, «e questo ci va benissimo perché vogliamo coinvolgere tutti gli stakeholders». Avviso: parli con loro e devi abituarti ai termini inglesi: per capirci, stakeholders = portatori d’interesse, pricing = prezzi, drivers = fattori, executive = dirigenti d’azienda, business = affari eccetera. «Consideriamo il rapporto con gli stakeholders locali un driver fondamentale per lo sviluppo. Nell’offerta executive, rivolta a quelli che già lavorano, presenteremo un ventaglio estremamente ampio e variegato nel quale ognuno si costruirà il proprio percorso. La risposta qui è molto positiva, c’è grande fame di formazione e c’è grande curiosità».
Si punta – l’obiettivo pare raggiungibile – a duecento partecipanti executive, tra poco più di un mese nelle aule bellissime di Palazzo Bembo a Belluno. Sono tanti, «arrivano iscrizioni da fuori, gente che abita a metà strada e sceglie Belluno invece che Milano. Noi executive parliamo con gente che dovrà sacrificare il week end, non è scontato raccogliere interesse, l’impegno c’è». Sono dirigenti d’azienda che desiderano elevare le proprie competenze e che raggiungeranno Belluno da tutto il Nordest, soggiornando in città per un paio di giorni. Si punta, tuttavia, ancora più su: «Faremo anche una Winter School dedicata al territorio, intendiamo usare la risorsa montagna ma per proporre anche uno stile di vita diverso, pensando al wellness, con valorizzazione delle risorse naturali. E la Winter School sarà rivolta ai manager con livello molto alto di responsabilità».
Le aziende spesso pagano almeno una parte del costo dei corsi executive dei dirigenti, che è impegnativo, d’altra parte il livello di servizi – spiegano – sarà identico a quello di Milano e Roma. «Vogliamo coinvolgere top manager con percorsi di formazione e di discussione accompagnati a esperienze, diciamo, “ludiche” valorizzando il territorio, perché abbiamo come obiettivo lo sviluppo professionale ma anche della persona». Si stanno mettendo in piedi convenzioni per il vitto e per l’alloggio all’altezza della domanda, si immaginano “pacchetti”. Il territorio sarà coinvolto anche per la docenza, c’è il bando. «Abbiamo ricevuto più di cento candidature per i docenti, anche bellunesi, le aree di maggiore interesse sono risorse umane e marketing. Vedremo, aperti a tutti ma senza automatismi, abbiamo degli standard da rispettare».
Corsi executive da subito, corsi master dall’autunno. Ne parla Sara Gentili. Qui il pricing si fa davvero impegnativo, “ivata” l’iscrizione viaggia sui 20 mila euro. Il master dura un anno. «Verranno coinvolti 15-20 studenti per programma, un centinaio in tutto. A differenza degli executive, frequenteranno durante la settimana e verranno a Belluno, probabilmente, da un bacino ancora più ampio degli executive». Si tratta di master di primo livello, non richiedono un background (= titolo di studio) specifico, l’iscritto «deve piuttosto mostrare una coerenza». L’ambito di riferimento è economico? «No, non cerchiamo background economici ma persone con l’attitudine all’apprendimento». Per essere chiari, basta anche la laurea triennale. «Faremo proposte molto esperienziali. Un anno di frequenza garantirà i 60 cfu». Costa, il master, ma «il pricing è in linea e lo studente si crea un network che poi, se è smart, gli dura tutta la vita, se ne servirà sempre. Il territorio deve sentirsi ingaggiato» (= engaged, se vogliamo la traduzione inversa dell’anglismo) «nella formazione». Il tasso di risultato quando poi devi lavorare? Nemmeno lo pubblicizzano alla Luiss Business School, perché – detto tra noi, ammiccando – «consideriamo igienico il 100%».
Cose da ricchi, inutile girarci intorno. Ma è vero che le aziende potrebbero «fare scouting» con premi di studio, poi ci sono i prestiti d’onore e si possono ricevere borse di studio Inps e regionali. «Riusciamo a supportare, ma ricordiamoci che il maggiore impegno è nell’obbligo di frequenza, molto vincolante, perché il master della Luiss Business School è un’esperienza».
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/