Ormai la prima causa di incidenti stradali è la distrazione, dovuta soprattutto all’utilizzo degli smartphone mentre si è al volante. La seconda è la guida in stato di alterazione da alcol o sostanze stupefacenti. La formazione gioca un ruolo fondamentale ed è indispensabile trasmettere, già nelle fasce di età più giovane, la cultura della prevenzione. Ne è convinto Franco Fabbri, il nuovo comandante provinciale della Polizia Stradale di Belluno. È arrivato lunedì, si è subito messo al lavoro e oggi, venerdì 14 febbraio, si è presentato ufficialmente alla stampa nella sede della Questura.
Fabbri ha 50 anni (quasi 51, a fine mese), è originario di Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna, «paese in cui sono nati», ha detto aggiungendo una nota di colore, «l’asso dell’aviazione italiana Francesco Baracca e il grande compositore Gioachino Rossini». Il nuovo comandante arriva da Novara, dove ha diretto la Polizia Stradale dal gennaio 2018. Prima ancora aveva coperto l’incarico a Cuneo e a Vercelli. Formazione e prevenzione: questi i concetti su cui ha voluto insistere. «Inculcare regole e divieti non basta e non è il metodo più efficace», ha detto, «ciò che bisogna fare è trasmettere una vera e propria cultura della prevenzione. La comunicazione con i più giovani gioca un ruolo molto importante, per farli crescere con la consapevolezza di comportamenti responsabili». Ma la formazione deve essere rivolta a tutti. «Basti pensare che il maggior numero di incidenti, allo stato attuale, è causato dalla distrazione», ha precisato, «se si guarda il cellulare anche per pochi secondi, si percorre un tratto di strada praticamente alla cieca. Ci sono poi alcol e sostanze stupefacenti. Bisogna saper autogestirsi: chi beve non guida e chi guida non beve. In farmacia, con pochi euro, è possibile inoltre acquistare precursori etilometrici: averne uno in auto e misurare il proprio tasso alcolemico prima di mettersi al volante sarebbe una buona pratica».
A provocare incidenti, anche con tragiche conseguenze, è poi il mancato uso delle cinture. «Tanti, paradossalmente, hanno ancora dei dubbi e si chiedono se chi è seduto sul sedile posteriore debba allacciarle. Certo che è obbligatorio!», ha sottolineato il comandante. «Chi è slegato rischia di venire sbalzato fuori dall’autovettura: ad alta velocità si viene proiettati 40 volte il proprio peso». Tra le cause di sinistri seguono il mancato rispetto dei limiti di velocità e del dare precedenza. I pedoni, nella maggior parte dei casi, sono coinvolti sulle strisce. Chi si muove a piedi, nel momento in cui attraversa le strisce pedonali, crede di essere al sicuro, «invece non deve esserci spazio per distrazioni. Il pedone è un utente debole e come tale deve comportarsi», ha affermato il comandante.
Fabbri arriva in provincia in un momento cruciale. «ll nuovo comandante della Polizia stradale ha una notevole esperienza», ha fatto presente il questore, Lilia Fredella, «e siamo fiduciosi che ci aiuterà ad affrontare gli importanti e impegnativi apputnamenti che interesseranno il Bellunese, vale a dire i Mondiali 2021 e le Olimpiadi 2026». Fabbri, a Cuneo, si è trovato a gestire l’adunata degli Alpini, la staffetta del Tour de France e le tappe del Giro d’Italia. «Non conoscevo Belluno», ha commetnatno il nuovo comandante, «e quando mi è arrivata la proposta ho accettato con entusiasmo. So bene che mi aspetta un compito impegnativo e sono pronto».
Fabbri ha ricordato che la Polizia stradale bellunese conta la Sezione di Belluno e Distaccamenti (vere e proprie unitàù operative disataccate) di Feltre e Valle di Cadore. Riguardo alla carenza di personale, per cui il Sap (Sindacato autonomo di polizia) si è mobilitato più volte, Fabbri ha annunciato che è in atto «a livello centrale, il riordino degli uffici e sarà a breve pubblicato il decreto ministeriale. Attendiamo e vediamo quali saranno i numeri per la provincia di Belluno».
Una curiosità: Fabbri era presente a Sanremo con la Lamborghini e il Pullman azzurro della Polizia di Stato della sicurezza stradale, «un’aula scolastica multimediale itinerante dove i poliziotti della Stradale diventano “maestri di sicurezza” per i più piccoli e non solo».
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