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lunedì 15 Dicembre 2025,

Provincia, ecco il nuovo consiglio

Entrano a Palazzo Piloni, per la lista di centrosinistra, Paolo Vendramini, Walter Cibien, Franco De Bon, Fabio Luchetta, Simone Deola, Paolo Perenzin. Per la lista di centrodestra Massimo Bortoluzzi, Serenella Bogana, Dario Scopel, Danilo De Toni.

Sei consiglieri per il centrosinistra, quattro per il centrodestra. Stavolta, per le elezioni provinciali, non c’era infatti un listone unico, ma due liste da dieci persone ciascuna. Le prime elezioni “politiche”, dunque, dopo la riforma Delrio, che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, dando di fatto la possibilità di voto solo ai consiglieri dei comuni. Nella tarda mattinata di oggi, lunedì 17 febbraio, il presidente Roberto Padrin ha presentato i nomi dei consiglieri eletti. Per la lista “Provincia comune – Belluno 2030”, rappresentativa del centrosinistra, in ordine di punteggio ponderato entrano in consiglio Paolo Vendramini (40 voti, 8.050 ponderati), Walter Cibien (15 voti, 7.381 ponderati), Franco De Bon (48 voti, 6.461 ponderati), Fabio Ferdinando Luchetta ( 82 voti, 6.164 ponderati), Simone Deola (12 voti, 5.904 ponderati), Paolo Perenzin (12 voti, 5.038 ponderati).

La lista di centrodestra “Progetto Dolomiti” porta a Palazzo Piloni Massimo Bortoluzzi (55 voti, 9.015 ponderati), Amalia Serenella Bogana (62 voti, 8.013 ponderati), Dario Scopel (48 voti, 7.385 ponderati), Danilo De Toni (61 voti, 5.643 ponderati). In totale, la lista di centrosinistra totalizza 278 voti (50.023 ponderati) e quella di centrodestra 274 (39.394 ponderati).

L’affluenza alle urne, aperte solo domenica 16 febbraio, è stata pari all’83,68%. Hanno votato 590 amministratori su 705 elettori totali. «Un dato senz’altro da commentare positivamente», ha messo in risalto Padrin, «che indica un’attenzione molto buona nei confronti della Provincia. L’affluenza è stata pari a quella registrata nel 2014, quando si era votato sia per il presidente che per il consiglio». Bisogna infatti mantenere distinte le elezioni del presidente della Provincia da quelle del consiglio provinciale: il primo resta in carico quattro anni (a Padrin “toccherà” fino al 2021) e il consiglio viene rinnovato ogni due anni.

Questa nuova tornata elettorale ha visto confermare tre consiglieri uscenti, vale a dire Bogana (sindaco di Alano di Piave, unica donna nel nuovo consiglio provinciale), Franco De Bon (sindaco di San Vito di Cadore) e Massimo Bortoluzzi (consigliere di minoranza di Alpago). «Sono soddisfatto per la loro rielezione», ha messo in risalto Padrin, «dispiace invece per Ivan Minella, sindaco di Santa Giustina, risultato primo tra i non eletti e quindi rimasto fuori dal consiglio)».

Sul fronte della rappresentatività territoriale, torna a essere presente Feltre, con il suo sindaco Perenzin; per l’Agordino ci sono Luchetta (sindaco di Vallada) e De Toni (primo cittadino di Alleghe), mentre il Cadore vede ridurre la sua rappresentatività: solo De Bon proviene da quell’area geografica. «Dispiace l’assenza di Cortina (Benedetto Gaffarini non è stato infatti eletto, ndr), che spevao potesse essere presente, visti gli eventi importanti che ci attendono», ha commentato Padrin.

Già domani Padrin convocherà tutti gli eletti per un incontro informale, in vista del consiglio provinciale che dovrà essere convocato entro il 27 febbraio. «Come già detto più volte, intendo assegnare deleghe a tutti gli eletti», ha ribadito. «Al di là del colore politico e delle appartenenze, bisogna lavorare in modo unico a beneficio del territorio».

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