Sapere per capire. Per questo ogni giorno L’Amico del Popolo vi fornisce numeri e grafici originali sulla diffusione del coronavirus. Perché per capire quello che sta succedendo occorre sapere. In questo approfondimento vi proponiamo un confronto tra la Lombardia, che per prima ha manifestato l’attacco del coronavirus Covid-19, e il Veneto. Iniziamo da due numeri. Venerdì 13 marzo, ieri, i casi accertati di contagio nel Veneto erano 1.595. In Lombadia erano più o meno gli stessi una decina di giorni fa: 1.520 mercoledì 3 marzo. In sostanza, il Veneto ha una decina di giorni “di vantaggio”, che sono molto importanti per provare a contenere la diffusione del coronavirus Covid-19. Guardate le due linee del grafico qui sopra: dall’inizio di marzo la situazione in Lombardia è andata peggiorando in modo molto più grave che nel Veneto. Ma attenzione: più casi accertati ci sono, più l’espansione è veloce. Quindi in realtà il Veneto oggi è messo com’era messa la Lombardia dieci giorni fa e potrebbe evolvere in modo analogo. Però sappiamo come dobbiamo comportarci, sappiamo come combattere la diffusione del coronavirus e allora dobbiamo tutti collaborare: è molto importante che la linea verde (Veneto) non cresca da qui in avanti come quella rossa della Lombardia era cresciuta dal 3 marzo in avanti.

La tabella qui sopra ci fa capire meglio come stanno le cose. Balza agli occhi un dato: nel Veneto (linee tratteggiate) i ricoverati sono molti meno degli isolati in casa (ieri 366 ricoverati e 980 isolati), in Lombardia accade il contrario (ieri 4.435 ricoverati e 2.647 isolati). L’impressione è che il virus in Lombardia sia ampiamente “scappato”, sembra che la Lombardia nei giorni scorsi abbia fatto molta fatica a capire dov’erano i contagiati senza sintomi, una situazione che per fortuna (linea blu continua) sembra in miglioramento. Sempre nella tabella qui sopra si nota che martedì 3 marzo, giorno in cui – abbiamo visto sopra – i casi noti di coronavirus in Lombardia corrispondevano a quelli che venerdì 13 erano noti in Veneto, non c’è corrispondenza negli altri dati: a parità di casi noti, infatti, venerdì 13 il Veneto aveva 366 ricoverati mentre martedì 3 la Lombardia ne aveva 698, venerdì 13 il Veneto aveva 980 isolati a casa mentre martedì 3 la Lombardia ne aveva 461. Insomma, il Veneto è “in vantaggio” di una decina di giorni sul riconoscimento dei casi totali, ma si trova a gestire molto meglio i numeri dell’emergenza.

Si può fare un altro confronto. C’è stato un momento, in Lombardia, nel quale i morti hanno cominciato ad aumentare in misura molto forte, quando molte situzioni tra le più gravi sono giunte al triste epilogo. Tanto che la curva dei morti si è impennata andando a incrociare e superare quella dei malati gravi ricoverati in terapia intensiva. Nel Veneto le due linee tratteggiate sono entrambe in crescita ma quella dei malati gravi rimane ben più alta rispetto a quella dei morti. Arriverà anche nella nostra regione l’epilogo di molte situazioni gravi? Quando? Per il senso che può avere il paragone con la Lombardia, quel momento potrebbe arrivare a metà della settimana prossima, dal 19 marzo in là. Speriamo di no.
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3 commenti
Francesca
Sì. I veneti saranno dei polentoni, ma sono più disciplinati di tanti altri connazionali!!!
Paolo
Interessante confronto che andrebbe migliorato rapportato i dati alla popolazione delle relative regioni
Bianchet Michele
Molto interessante. Chiedo se i matematici , con i dati disponibili sono in grado di calcolare fra quanto tempo si avra’ il picco massimo di contagi e la curva di crescita esponenziale iniziera’ a raddrizzarsi…..solo con l’ avvento del vaccino?