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domenica 13 Luglio 2025,

Tamponi a tappeto a tutto il personale sanitario

Si passerà, in Veneto, dagli attuali 3.210 tamponi al giorno a 11.330 al giorno.

Tamponi a tappeto, dando priorità a tutti i 54 mila operatori della sanità, a quelli delle case di riposo e ai medici di medicina generale. Il principio è chiaro: più si isola, più si crea sicurezza e minore sarà la diffusione del coronavirus. Il nuovo piano specifico approntato dalla Regione Veneto sta per partire, dopo gli annunci dei giorni scorsi, e porterà dagli attuali 3.210 tamponi al giorno a 11.330 al giorno, coinvolgendo, secondo le singole potenzialità, tutte le microbiologie della rete ospedaliera regionale.

Nella lettera a firma di Domenico Mantoan, direttore generale dell’Area sanità e sociale, si legge che l’offerta di test diagnostici va estesa anche agli specialisti ambulatoriali interni, ai pediatri di libera scelta, ai medici di continuità assistenziale, ai farmacisti, qualora ci fosse un contatto sospetto o confermato.

Guardando nel dettaglio i dati per singola Ulss del Veneto, ecco i numeri: Ulss 1 Dolomiti da 250 a 360 tamponi al giorno; Ulss 2 da 360 a 1.800; Ulss 6 da 240 a 1.200; Ulss 7 da 160 a 320; Ulss 3 da 300 a 1.800; Ulss 8 da 160 a 1.220; Ulss 4 da 0 a 50; Ulss 9 da 150 a 300; Ulss 5 da 150 a 200; azienda di Padova da 1.200 a 2.400 e azienda di Verona da 240 a 1.680.

«Abbiamo già dato ai direttori Ggnerali delle Ulss», ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, «le indicazioni di predisporre i tamponi, partendo a tappeto, con priorità a tutti i 54 mila lavoratori della sanità, a quelli delle case di riposo, e ai medici di medicina generale. Subito dopo toccherà a tutte le persone che hanno dei sintomi ma che, oggi come oggi, dovrebbero attendere la fine del periodo di osservazione».

Agli 11.330 tamponi al giorno vanno anche aggiunti i 10.000 che fanno parte del lavoro specifico del professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera di Padova, che sta effettuando un lavoro di studio, supporto e approfondimento su alcune categorie dei servizi essenziali, come cassiere dei supermercati, e operatori dei vari servizi pubblici.

«La partita dei tamponi è per noi irrinunciabile», sostiene Zaia, «a maggior ragione dopo il risultato di Vo’ Euganeo dove, criticati da più parti, facemmo il tampone a tutta la popolazione isolando 66 casi, con il risultato che oggi Vo’ è il territorio più sicuro d’Italia. Mi spiace che qualcuno continui a dire che sbagliamo, ma a questo punto, sinceramente ce ne freghiamo. Sono gli stessi che ci dicevano che le mascherine non servivano, che non ci hanno detto che il warning erano i respiratori automatici, che non ci dissero che questi pazienti assorbono ossigeno 20-40 volte in più di un normale ricoverato in terapia intensiva e che poteva nascere il problema del congelamento delle condotte di ossigeno negli ospedali, che non ci dissero che respiratori, mascherine e ossigeno erano il cuore del lavoro da fare».

2 commenti

  • Il governatore adesso è “rientrato nei ranghi” ma si è già dimenticato che in veneto non dovevano esserci zone rosse. Troppe contraddizioni e adesso troppe accuse agli altri. Faccia il suo dovere e basta

  • Hai ragione.
    Ma di contraddizioni ce ne sono state tante ultimamente a partire dal governo.
    Nessuno aveva capito che era più grave di quanto si credesse.
    Non è una semplice influenza come l’avevano definita fin da subito

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