Ogni cittadino veneto avrà la propria mascherina contro il coronavirus. E la riceverà nei prossimi giorni.
L’iniziativa è della Regione del Veneto, che nella lotta al Covid-19 ha mostrato di sapersi muovere anche con scelte diverse e “aggressive” rispetto a quanto attuato nel resto d’Italia. Come l’iniziativa di sottoporre al tampone tutti i tremila (e più) cittadini di Vo’ Euganeo, per due volte. Giusto “tamponare” anche le persone senza sintomi ma verosimilmente esposte al contagio? Sbagliato? Fatto sta che il Veneto, che all’inizio dell’epidemia risultava “in scia” rispetto alla Lombardia, ha già saputo ottenere risultati di contenimeto della diffusione del virus molto migliori rispetto ad altre aree d’Italia dove, purtroppo, la battaglia appare più dura e soprattutto in ritardo.

Adesso la nuova iniziativa: mascherine per tutti, per ciascun cittadino, probabilmente recapitate a casa, da subito. Mascherine strettamente personali, da non scambiare nemmeno all’interno dello stesso nucleo familiare. Non hanno (ancora) il marchio CE ma sono fatte bene, non si può aspettare che arrivino le certificazioni, sono prodotte in Veneto e possono comunque offrire una protezione per le uscite necessarie: andare a fare la spesa, andare ad acquistare i farmaci, andare ad assistere un anziano, portare fuori il cane. Con la mascherina, d’ora in avanti. Tutti.
«La Regione del Veneto, per fronteggiare le difficoltà di reperimento sul mercato, ha avviato l’iniziativa di dotare tutti i cittadini della Regione di mascherine protettive», si legge in una nota interna che contiene le modalità di recapito. È il frutto delle decisioni prese e condivise con le province venete durante le videoconferenze presiedute dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin dalla sede dell’Unità di Crisi.
Le mascherine sono realizzate in deroga alle vigenti leggi, ma sono prodotte e diffuse basandosi su una disposizione appositamente prevista dalla legislazione d’emergenza, dettata dal governo nazionale il 17 marzo. Mancano le mascherine e addirittura il Ministero della Salute ha specificato che è consentito «a tutti gli individui presenti sul territorio nazionale, a cui è comunque richiesto di rispettare le disposizioni in tema di distanziamento sociale e le altre regole precauzionali introdotte in ragione dell’emergenza Covid-19, di utilizzare, a scopo precauzionale, mascherine filtranti che per la loro destinazione non configurano né come DM né come DPI». In altre parole, non importa che siano certificate, ma le mascherine le devono portare tutti: «La proposta normativa al comma 2, è finalizzata a consentire sull’intero territorio nazionale, e fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, come misura di protezione individuale, l’uso di mascherine filtranti anche prive del marchio CE».
Si conta di arrivare ad una distribuzione di almeno 5 milioni di mascherine, in modo da garantire la consegna a ciascun cittadino residente della Regione, afferma l’Unità di Crisi veneta. «Obiettivo prioritario di tutte le misure emergenziali rimane l’eliminazione dei contatti tra persone fisiche non presidiati da idonee misure, quali la distanza minima di un metro, avvenendo la trasmissione del virus solo per contatto stretto tra le persone; da tale principio discendono tutte le limitazioni agli spostamenti, anche minimi, se non adeguatamente giustificati». E ancora: «La dotazione di mascherine si inquadra dunque in tale contesto e mira ad offrire dispositivi di protezione nei limitati casi consentiti di uscita dalla propria abitazione, quali ad esempio l’approvvigionamento di generi alimentari per il quale, di norma, è fatto a tutti obbligo di limitare l’accesso all’interno dei locali ad un solo componente del nucleo familiare».
Dev’essere chiaro che non si tratta di presidi medici, resta ferma la necessità di rispettare il metro di distanza dagli altri, sono strettamente personali e non è assolutamente consentito l’uso promiscuo, cioè non si può prestare ad altri la propria mascherina. Non sono lavabili. Ma si sa – aggiungiamo noi – che dopo l’utilizzo l’esposizione al sole favorirà l’eliminazione del virus.
Le mascherine partono da Padova e vengono consegnate a tutte le sette Province venete, che le forniranno ai rispettivi Comuni. Ogni Comune si organizzerà per farle arrivare ai cittadini, con tutte le garanzie del caso. «Vanno individuati prioritariamente nella consegna le fasce più deboli della popolazione e più esposte al rischio di contagio, con particolare riferimento alle persone anziane, come individuate da ciascun Comune, ai soggetti con patologie particolari e ai nuclei familiari con soggetti affetti da disabilità», raccomanda la Regione.
Per la consegna sarà privilegiato il porta a porta: «In linea generale si dovrà tenere lo stesso comportamento seguito per la consegna a domicilio della spesa o dei medicinali, lasciando quindi sulla soglia quanto dovuto e suonando il campanello, verificare che venga ritirato il pacchetto». Spiega con più precisione la Regione nella sua nota tecnica: «La consegna dunque deve avvenire limitando al massimo le occasioni di contatto con i destinatari, solo se questi sono presenti nell’edificio, con le seguenti modalità: consegna in prossimità del cancello o della porta di accesso; vietato l’accesso alle abitazioni o ai locali dei destinatari; vietato intrattenersi con i destinatari delle mascherine; in ogni caso, il Volontario indosserà mascherina e guanti».
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5 commenti
Mario
Buongiorno. Questa manovra del governatore Zaia ha una valenza come al solito prettamente politica e propagandistica della Lega. Chiariamo il punto: l iniziativa di dare la mascherina a tutti i veneti e lodevole e necessaria per il contenimento del virus e per la tutela della salute di tutti i cittadini italiani. Ripeto italiani: non veneti. In un periodo come questo di lutti è di morti dove ogni Regione va per i fatti suoi, dove questo è veramente il momento per riscaldare lo spirito di identità nazionale ed europea sulla mascherina andava stampata la bandiera del Italia e non della regione veneta a trazione leghista. Cordiali Saluti.
Mario
Rinsaldare lo spirito
Frank
Se funzionano, in questo momento va bene anche che ci sia sopra l’immagine di topo Gigio
Lucillo Montagnoli
GRAZIE

INFINITE A ZAIA E TUTTI I SUOI COLLABORATORI.
LODEVOLE ED APPREZZATISSIMA 


AZIONE
Nadia
D’accordissimo con Frank. In questo momento va bene tutto!