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lunedì 15 Dicembre 2025,

Coronavirus, nuovo Piano per sintomatici a domicilio e case di riposo

Prevista la presa in carico diretta del paziente sintomatico “sospetto Covid-19” con l’intervento diretto delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).

Ieri, lunedì 30 marzo, la Regione del Veneto ha presentato un nuovo Piano d’azione per pazienti sintomatici sospetti Covid-19 da assistere a domicilio e per la valutazione del rischio nelle case di riposo. Partendo dall’esperienza sul campo finora fatta, il nuovo Piano introduce la presa in carico diretta del paziente sintomatico “sospetto Covid-19”, che parte dalla valutazione e dai consigli del medico di medicina generale e arriva all’intervento diretto delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) le quali garantiscono l’assistenza a domicilio di tutti quei pazienti, sintomatici, sospetti o positivi, che non necessitano di ricovero (sono attivate preferibilmente presso sedi di Continuità assistenziale già esistenti, con un bacino di riferimento indicativamente di 50.000 abitanti, attive sette giorni su sette, dalle ore 8 alle 20).

Nell’ottica di favorire l’integrazione e la funzionalità operativa con i medici di famiglia e i pediatri e assicurare un riferimento continuativo ai pazienti, il bacino di riferimento di 50.000 abitanti verrà suddiviso in sotto ambiti di circa 8.500 assistiti in modo che ad uno stesso gruppo di medici e pediatri possa essere collegato sempre uno stesso medico dell’Usca.

L’attività domiciliare dei medici dell’Usca verrà effettuata preferibilmente con accesso congiunto con un infermiere del Servizio di assistenza domiciliare del Distretto o della Medicina di gruppo integrata qualora sia presente nel bacino di riferimento.
Con il nuovo Piano, viene poi modificata l’attuazione della sorveglianza attiva rivolta ai soggetti asintomatici e sintomatici.

La sorveglianza attiva rivolta ai soggetti “asintomatici” passerà gradualmente e in parte dall’attività dei Servizi igiene e sanità pubblica (Sisp) al Servizio di telesoccorso che si occuperà di chiamare giornalmente tutti i soggetti asintomatici, con l’utilizzo di strumenti operativi forniti dal Sisp. Nel momento in cui viene rilevato che un soggetto presenta sintomi, questo deve essere segnalato al Sisp di riferimento per l’attivazione delle azioni conseguenti. La sorveglianza potrà essere condotta anche tramite una “app” già attiva e di proprietà regionale che potrebbe essere facilmente integrata con le funzionalità per “l’auto monitoraggio” dei pazienti in isolamento domiciliare fiduciario.

La sorveglianza attiva rivolta ai soggetti “sintomatici” comporterà anche la valutazione a domicilio del paziente per effettuare il tampone e per la valutazione dell’applicazione dei protocolli terapeutici sperimentali per evitare il peggioramento delle condizioni cliniche.

Il Piano prevede anche la ricerca di soggetti “positivi” nei lavoratori dei Servizi essenziali per ridurre la circolazione del virus e aumentare la sicurezza degli operatori.
Particolare attenzione verrà inoltre rivolta alle strutture residenziali per anziani, sia per quanto riguarda gli operatori che per gli ospiti.

Prevista poi un’azione di valutazione del rischio mirata per struttura che deve essere effettuata da un “team” costituito da personale del Servizio di igiene e sanità pubblica, dell’Unità operativa di cure primarie e dei Servizi sociali al fine di giungere alla definizione di un «Piano di sanità pubblica» specifico per queste strutture e che riguardi l’isolamento dei pazienti, la gestione dei dispositivi di protezione individuale e la gestione del personale, da attuare a cura del direttore dei Servizi socio-sanitari.
Indispensabile sarà inoltre il controllo circa l’adempimento delle indicazioni fornite ad ogni singola Rsa.

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