I dirigenti si tagliano lo stipendio per lanciare un segnale forte e dimostrare ai dipendenti che non sono soli in questa fase critica. Succede all’Unifarco dove, durante l’emergenza Coronavirus, i 4 soci fondatori e i 13 dirigenti dell’azienda hanno deciso di ridurre del 20% il proprio compenso a partire dal mese di aprile.
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Ma non finisce qui. L’Unifarco ha attivato la cassa integrazione ordinaria a sostegno del reddito dei dipendenti attraverso il decreto Cura Italia e ha concordato con le rappresentanze sindacali di istituire un premio “una tantum” per il personale presente in sede nel mese di marzo e un pacchetto welfare straordinario per l’emergenza, che comprende: una polizza sanitaria per il caso malattia da coronavirus, un’integrazione all’indennità di congedo parentale straordinario istituita dal governo, un contributo per l’acquisto di personal computer e/o servizi di connettività per consentire ai figli dei dipendenti di seguire l’attività scolastica.

«Siamo di fronte a una prova dura», ha dichiarato Massimo Slaviero, ceo di Unifarco, «che ci deve vedere tutti estremamente saldi e lucidi. La nostra azienda è una grande famiglia e nessuno verrà lasciato indietro. Quando ripartiremo – e ci auguriamo prestissimo – lo faremo tutti insieme. Questa è una battaglia che si vince con coesione e unità di intenti. I nostri dipendenti sono consci della straordinaria importanza del momento, dimostrando ogni giorno un grande senso di responsabilità».
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