Era il 18 maggio 1920 quando a Wadowice, in Polonia, nasceva Karol Wojtyla, un uomo destinato a fare la storia della Chiesa e del mondo intero. Nel 1987 per la prima volta il Pontefice decise di trascorrere le vacanze estive al di fuori di Castel Gandolfo e con grande sorpresa scelse di soggiornare a Lorenzago. Sarà solo la prima di sei vacanze che Giovanni Paolo II passerà nelle Dolomiti, conoscendo ed incontrando numerose persone del territorio e lasciando un segno tangibile della sua presenza tra le montagne bellunesi.
Per ricordare, a 100 anni dalla nascita, il Papa divenuto santo nell’aprile 2014, l’Amministrazione comunale di Lorenzago e la Parrocchia dei SS. Ermagora e Fortunato hanno deciso di organizzare una cerimonia, rigorosamente senza la presenza di pubblico, all’esterno della villa dove il Papa ha soggiornato in località Mirabello. L’evento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina «Lorenzago di Cadore» e su quella dell’Amico del Popolo. Saranno presenti il sindaco Marco D’Ambros, l’amministratore parrocchiale mons. Renato De Vido e alcuni rappresentanti delle associazioni del paese scesi in campo in prima linea durante l’emergenza Coronavirus.
«Si sa che dare ospitalità a una persona di spessore mondiale è sempre segno di distinzione per un paese», dichiara mons. Renato De Vido. «Lorenzago, già dal primo soggiorno estivo di san Giovanni Paolo II, se ne è resa conto ed è diventata il motore di tante iniziative legate alla persona di questo Pontefice. Ora, simbolicamente, siamo noi che gli chiediamo di darci ospitalità presso il cuore del Padre Celeste. Gli indirizziamo la preghiera che è nel cuore e sulle labbra di tanti: “Facci dono di una vita spesa bene, modellata su valori non effimeri, con gli orizzonti sempre più larghi verso gli appuntamenti della storia, con la certezza che il Signore spalanca le porte a chi desidera farlo entrare…”».
«Riteniamo doveroso rendere omaggio in qualche modo a un Santo che ha onorato per ben 6 volte della sua presenza il nostro territorio», sottolinea invece il primo cittadino lorenzaghese. «L’emergenza Coronavirus ha bloccato tutte le manifestazioni che avevamo programmato per quest’estate al fine di onorare questo importante anniversario. Questa simbolica cerimonia dimostra come i lorenzaghesi e i cadorini tutti siano profondamente legati alla figura di Wojtyla».
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