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giovedì 12 Giugno 2025,

Ispirato a un antico calice il nuovo logo della diocesi

È stato selezionato tra i partecipanti al concorso di idee nazionale che è stato lanciato il 13 dicembre scorso ed è stato realizzato da Sergio Carrara di Breganze (nella foto insieme al vescovo Renato).

È stata ufficializzata oggi, venerdì 29 maggio, la scelta del nuovo logo della diocesi di Belluno-Feltre a conclusione del concorso di idee su base nazionale annunciato il 13 dicembre scorso. Sono stati 32 i grafici che vi hanno partecipato, compresi fra i 25 e i 78 anni (4 della provincia di Belluno, 7 del resto del Veneto, 10 della Lombardia; i più lontani sono della Puglia).

Il logo che si è aggiudicato il maggior punteggio è stato realizzato da Sergio Carrara di Breganze (nella foto insieme al Vescovo). Nel percorso creativo egli ha tenuto conto di due degli spunti proposti dal bando: quello territoriale e quello artistico. II nuovo marchio è caratterizzato dalla traccia di profilo di un calice, con diretto riferimento all’antico calice del diacono Orso che è custodito nel Museo diocesano di Feltre e che è uno tra i calici eucaristici più antichi dell’Occidente. Vengono esplicitati la parte della coppa e quella del piede, mentre invece il nodo viene evocato da una croce, racchiusa nella lettera C (di Cristo, ma anche di Chiesa). Il carattere usato è derivato dalle scritte incise nell’antico calice del VI secolo. Gli andamenti della coppa e del piede sono ripetuti per quattro volte per ricordare la composita realtà della diocesi: oltre alle originarie due diocesi di Feltre e Belluno, fuse insieme nel 1986, nella storia sono stati aggregati al percorso dell’attuale diocesi l’arcidiaconato del Cadore (1846) e i due decanati di Livinallongo e Ampezzo (1964). Inoltre, il simbolo cita numericamente anche le quattro principali valli del territorio della diocesi. Le valli sono anche evocate dal disegno della coppa, che ha i suoi estremi disegnati a lastra, come le pareti dolomitiche.

Sul secondo gradino del podio è salito Luca Zanini di Paderno Dugnano (Milano), visual designer che lavora in proprio. Il terzo posto è andato al progetto di Gianluca Traversi, titolare della Rggt partners di Milano. Dal momento che la valutazione della commissione è avvenuta a scrutinio segreto, risulta piuttosto curioso che tutti e tre i primi classificati abbiano scelto l’antico calice come base della loro proposta.

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