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lunedì 16 Giugno 2025,

Come sarà il nuovo ponte sul Piave? Ecco il progetto

I dettagli del manufatto che sostituirà il Bailey sono stati svelati oggi, mercoledì 10 giugno, in sala consiliare a Belluno, e in collegamento via Zoom con i vincitori José Romo Martin, Alberto Campo Baeza, Leonardo Todisco, del raggruppamento temporaneo di progettisti costituito da Fhecor Ingenieros Consultores e l'Estudio de Arquitectura Campo Baeza.

«Il ponte più bello del mondo nella città più bella del mondo». Hanno usato parole importanti i professionisti spagnoli che si sono aggiudicati il primo posto nel concorso di progettazione, lanciato lo scorso dicembre dal Comune di Belluno e curato dalla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, per la realizzazione del nuovo ponte sul Piave, destinato a sostituire in via definitiva il ponte Bailey di Lambioi. I dettagli del progetto vincitore sono stati svelati oggi, mercoledì 10 giugno, in sala consiliare a Belluno, e in collegamento via Zoom con i vincitori José Romo Martin, Alberto Campo Baeza, Leonardo Todisco, del raggruppamento temporaneo di progettisti costituito da Fhecor Ingenieros Consultores e l’Estudio de Arquitectura Campo Baeza.

Il progetto: un nuovo ponte largo 14 metri. Il nuovo ponte sorgerà a una distanza minima dal Bailey già esistente. Sarà largo complessivamente 14 metri, con una carreggiata di 3,5 m per ogni senso di marcia e due marciapiedi: quello sul lato sinistro (1,8 m) solo per i pedoni; quello a destra (3,8 m) sarà aperto anche al transito ciclabile. L’illuminazione sarà garantita da fasci di luce led continui, situati nelle anime laterali e nelle barriere per garantire un’adeguata illuminazione, tanto della carreggiata quanto dei marciapiedi. Il nuovo manufatto prevede una leggera modifica del tracciato e della rotonda esistente, realizzando un’unica curva. Nella scelta del calcestruzzo come materiale da costruzione si sono tenuti in conto non solo fattori economici e formali, ma anche criteri di sostenibilità e manutenzione. Il progetto integrale – che non prevede giunti e dispositivi di appoggio, eliminando quindi piloni in alveo – e l’integrazione di elementi di protezione stradale nella sezione trasversale, garantiscono una maggiore durabilità degli del manufatto, minimizzandone la manutenzione.

Il rendering del nuovo ponte sul Piave che sostituirà l’attuale Bailey.

Un ponte funzionale, sicuro e anche bello. Ma non finisce qui. Il progetto vincitore del concorso di idee comprende diverse altri elementi. Proprio quelli che hanno fatto sì che venisse scelto dalla Commissione giudicatriche, la quale, come si legge nella motivazione «ha apprezzato la proposta progettuale per la capacità di sintesi tra soluzione strutturale e forma architettonica in relazione al paesaggio. Si è ritenuta positiva la scelta di attraversare il fiume senza elementi in alveo, aspetto che garantisce sicurezza idraulica. Positivo il lavoro di interpretazione e di ridisegno delle sponde capace di potenziare i sistemi connettivi tra il fiume e la città, elementi sui quali il progetto dovrà garantire un approfondimento in fase esecutiva». In poche parole, un ponte funzionale ma anche bello dal punto di vista estetico, capace di armonizzarsi con l’ambiente circostante, di valorizzarlo e di mantenere allo stesso tempo un’adeguata distanza dal «nobile e monumentale» Ponte della Vittoria.

Nel progetto anche gli elementi per renderlo fruibile dai pedoni.

Le sponde e le aree per i pedoni. Nel dettaglio, sulla sponda destra del Piave, l’idea è di realizzare un percorso che unisca il Ponte della Vittoria al parcheggio di Lambioi, mentre sulla sponda sinistra si creerà una nuova zona di sosta, connessa con il Ponte della Vittoria e con la spiaggia di ghiaia anche con la costruzione di una scala di accesso e di un punto belvedere, creando così una «zona giardini non inondabile». Lo scopo è quello di riqualificare anche queste due aree, permettendo loro di diventare parte integrante e viva della città. «Per noi questa vittoria è un grande onore e una grande responsabilità», hanno detto i progettisti spagnoli. «Abbiamo lavorato con l’obiettivo di offrire alla città un’area urbana bella, sicura e fruibile. È stata una vera e propria sfida sotto diversi punti di vista. In primis perché ci troviamo in una posizione privilegiata dal punto di vista storico e culturale».

Le tempistiche e i finanziamenti. Ma quali saranno le tempistiche per la realizzazione del nuovo ponte? La vita del Bailey scade il 31 dicembre 2023, quindi bisogna muoversi in modo veloce. Entro il 30 settembre di quest’anno dovrà essere formalizzato l’incarico ai progettisti per la redazione del progetto esecutivo definitivo. La data di fine settembre è vincolata alle tempistiche indicate dalle norme per l’accesso ai fondi statali per la ricostruzione post Vaia. L’opera è stata infatti inserita dalla Regione del Veneto nell’elenco delle opere “di resilienza” approvate dal Dipartimento della Protezione civile. Il nuovo ponte costerà circa 5 milioni e 560 mila euro, tutto compreso.

L’inserimento nelle opere post Vaia. «Bisogna sottolineare l’importanza della collaborazione attivata tra Comune di Belluno e Regione del Veneto», ha messo in risalto il sindaco, Jacopo Massaro. «Una collaborazione che mi auguro continui ci sono tutte le basi affinché l’opera possa godere del finanziamento statale». Massaro ha precisato che «slo una volta completato il nuovo ponte, si procederà alla rimozione del Bailey» e ha continuato ricordato che sono state le terribili giornate di fine ottobre 2018, con la tempesta Vaia, a mettere in primo piano l’importanza strategica dell’attraversamento sul Piave: «Una funzione legata sì alla viabilità ordinaria», ha aggiunto il sindaco, «ma anche ai compiti della Protezione civile. In caso di eventi calimitosi, l’assenza del ponte comporta difficiltà enormi a portare i soccorsi».

Il tavolo della conferenza stampa di oggi.

L’importanza strategica del ponte. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore i lavori pubblici, Biagio Giannone: «L’attuale ponte Bailey si è rivelato un’importante infrastruttura che, pur nascendo come realtà provvisoria durante la ristrutturazione del ponte degli Alpini, negli anni ha evidenziato la sua strategicità per la connessione con il Castionese e la Sinistra Piave: nell’ottobre 2018, la tempesta Vaia ha fatto comprendere e confermato questa importanza, evidenziando quanto indispensabile sia questa infrastruttura non solo per la città, ma anche per tutta la mobilità provinciale».

I progettisti spagnoli in collegamento con Zoom.

Una mostra per presentare il progetto. L’assessore all’urbanistica, Franco Frison, ha puntato l’attenzione sulle caratteristiche del progetto che parla spagnolo: «Ha il pregio di spingersi oltre il disegno del ponte e di coinvolgere la sponda sinistra del Piave in una progettazione paesaggistica molto estesa, ricreando una connessione fisica fondamentale con il fiume, cosa che in destra Piave la presenza dell’argine ha impedito. Lo skyline del nuovo ponte è elegante e si inserisce nel contesto con il minimo impatto paesaggistico, in modo rispettoso dei luoghi». Frison ha anche anticipato si attendono ulteriori riduzioni delle limitazioni per gli spostamenti e le manifestazioni per organizzare una presentazione pubblica e una mostra dei progetti che hanno partecipato al concorso, come già avvenuto per quello del piazzale della stazione.

Elaborati da tutta Italia e dal mondo. Al concorso di progettazione hanno partecipato 25 elaborati. La forte partecipazione straniera mette in primo piano l’interesse suscitato da Belluno in tutto il mondo: da segnalare, oltre ai vincitori spagnoli, anche la presenza di un architetto e di uno studio di ingegneria della Pennsylvania, negli Stati Uniti. Dall’Italia, significativa la presenza di studi e professionisti veneti, ma non sono mancate proposte dalla Campania, dalla Sardegna, dalla Toscana, dal Lazio, dall’Abruzzo e dalla Lombardia. Buona anche la presenza bellunese, con una proposta interamente “Made in Belluno”, classificatasi quarta, e altre tre che hanno visto la collaborazione di studi e liberi professionisti bellunesi con altre realtà italiane.

La commissione giudicatrice. «Da una decina d’anni la Fondazione è impegnata a promuovere il concorso quale strumento privilegiato per gestire le trasformazioni del nostro territorio, annoverando al suo attivo una quindicina di bandi», spiega il presidente della Fondazione, Angelo Da Frè. «L’utilizzo della piattaforma informatica ConcorsiAWN, messa a disposizione dal Consiglio Nazionale degli Architetti, permette lo svolgimento di tutta la procedura in forma anonima, privilegiando la valutazione dei progetti rispetto ai loro autori, che vengono individuati solo alla fine del procedimento. Lo svolgimento in due gradi consente di selezionare le cinque soluzioni più meritevoli e definire la graduatoria finale; la riprova della validità di tale strumento, nel caso specifico, è l’assoluta qualità del progetto premiato. Va dato merito anche al Comune per aver scelto questa procedura». «Oggi un’opera di spessore architettonico elevato come quella che ha vinto questo concorso riuscirà a sviluppare, in tutto il versante di Belluno che guarda verso il Piave, un punto di riferimento per chi a Belluno ci arriva e per chi ci vive, aggiungendo valore all’immagine della città», ha messo in evidenza Fabiola De Battista, presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti, membro della Commissione giudicatrice insieme a Simone Gobbo, Pietro Sommavilla, Veruska Bortoluzzi, Carlo Erranti. «Il nuovo ponte impreziosirà le viste sulla città e sulla particolare morfologia del Piave, rivitalizzando un’intera area dal punto di vista sociale, economico, ma soprattutto quotidiano», ha proseguito De Battista. «La collaborazione tra architetti e ingegneri è fondamentale, così come quella tra amministrazione e ordini professionali. Ci fa onore vivere in una città che apprezza opere architettoniche importanti. Martina Reolon

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