Una Santa Messa in onore del Patrono dei Forestali, san Giovanni Gualberto. La celebrazione si è tenuta domenica 12 luglio. «Grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo per la riuscita dell’evento e ai numerosi partecipanti, rispettosi della normativa sul distanziamento sociale», spiegano gli organizzatori. «Un grazie particolare al dottor Pierantonio Zanchetta, ai gagliardetti dei gruppi Alpini intervenuti, dei Forestali in pensione, dei Carabinieri forestali e Vigili del fuoco».
Alla cerimonia erano presenti anche Alberto Piccin, generale comandante del Coordinamento regionale dei Carabinieri Forestali; Angelo Funes Nova, laurea ad honorem in Scienze forestali e ambientali; Antonio Palma, Unità Organizzativa Forestale della Regione Veneto; Sergio Valente, già maresciallo comandante del Comando Stazione Forestale di Caprile, oggi in pensione. In prima linea, inoltre, il consigliere regionale Franco Gidoni e l’assessore del Comune di Belluno Marco Perale.
«La situazione legata all’emergenza Covid sta creando non poche difficoltà nell’organizzazione di eventi», sottolinea Daniele Libralon che, con Federico Bez e Zanchetta, è stato il promotore della mattinata. «Non abbiamo però voluto rinunciare alla Santa Messa, celebrata da don Marco De March all’aperto e nel rispetto delle normative. Quella in Nevegàl è stata l’unica cerimonia in Veneto organizzata per San Gualberto». Alla giornata hanno collaborato Raffaella Piol, che si prende cura della chiesetta, e Giuseppe De Cia, titolare del bar Slolom, che si è occupato dello sfalcio.
La chiesetta votiva fu realizzata nel 1958 sul pianoro che sovrasta Belluno. L’opera si basava sul progetto dell’Ispettorato dipartimentale delle Foreste di Belluno e la costruzione fu affidata alla manodopera volontaria del personale militare e civile del Corpo Forestale.
Martina Reolon
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