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lunedì 9 Giugno 2025,

A Malga Calleda weekend detox e ricavato del vino per la ricerca

L'appuntamento è sabato 18 e domenica 19 luglio.

Weekend detox e parte del ricavato del vino devoluto per contribuire alla ricerca scientifica contro il Covid 19. Sono le nuove idee per l’estate di Malga Calleda, a passo Duran nel territorio comunale di Valle Agordina, che è ripartita ai primi di giugno. Una partenza resa difficile dall’emergenza Covid e poi anche dal meteo, che è stato inclemente per alcune settimane.

«Quest’anno abbiamo raddoppiato gli sforzi per far funzionare la malga», spiega Matthias Paolo Peraro, allevatore di Confagricoltura, «anche con iniziative inedite per richiamare la gente in montagna. Sabato 18 e domenica 19 luglio proporrò, con la mia compagna Manila, un weekend detox per riconnettersi con la natura e ricaricarsi dopo mesi di apnea forzata respirando l’aria dei boschi e camminando in mezzo ai pascoli. Inoltre, per tutta la stagione, sosterremo la Cantina Colli Euganei del Comune di Vo’ Euganeo, prima zona rossa del Veneto, mettendo in vendita le loro bottiglie e donando un euro per ogni bottiglia venduta all’Università di Padova, per contribuire alla ricerca scientifica contro il Covid 19».

Peraro ogni anno porta un centinaio di vacche da latte, più 40 altri animali tra cavalli, pony e asini, a Malga Calleda, ai piedi delle Dolomiti. Quest’anno però ha portato soltanto la metà delle vacche, date le preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria. Nel pascolo di oltre 100 ettari ha ripreso l’attività di agriturismo e vendita formaggi, potendo garantire le distanze di sicurezza. «Da luglio, grazie al bel tempo, è arrivata tantissima gente, addirittura più dell’anno scorso, anche perché non viene solo nel weekend ma è distribuita nell’arco di tutta la settimana», riferisce Peraro. «C’è molta voglia di venire in quota e di stare a contatto con la natura. La gente però spende meno. Se guardo gli scontrini di tre anni fa, che fu una stagione d’oro, noto che le famiglie spendevano 17-20 euro a testa, prendendo il primo e anche il secondo. Oggi non si va oltre i 10-12 euro, limitandosi al tagliere oppure a un pastin o a un formaggio alla piastra. Pesa la crisi economica causata dal virus e tanti ce lo dicono: sono in cassa integrazione e quindi in vacanza forzata, ma con fondi limitati. E comunque noi siamo fortunati, perché abbiamo molti animali e le famiglie portano qui volentieri i bambini. Ma nei rifugi attorno quest’anno è una stagione difficilissima, perché hanno avuto tutti un grande calo di avventori».

L’emergenza Covid ha accentuato il fenomeno del turismo mordi e fuggi, cioè dei turisti che arrivano dalla pianura con i panini nello zaino e usano la malga e i rifugi solo per i servizi. «I rifugi trovano i bidoni pieni», spiega Peraro. «La gente mangia i panini portati da casa e poi butta via sacchetti e posate di plastica. Così ci tocca anche pagare il servizio di smaltimento. È una battaglia che combattiamo da anni, ma quest’anno è particolarmente dura, perché le casse piangono. Capiamo il momento di difficoltà, però vorremmo che la gente capisse di più l’importanza della nostra presenza sulle montagne, perché teniamo puliti i pascoli, sfalciamo l’erba, limitando così anche le incursioni degli animali selvatici».

A proposito di animali selvatici, per ora il lupo non ha fatto danni: «L’anno scorso il lupo ci aveva divorato alcuni animali ed eravamo stati costretti perciò a creare nuovi recinti più alti e resistenti. Invece, ad oggi, non abbiamo subito attacchi. È stata avvisata solo una lupa con un lupetto: pare che i branchi si siano spostati tutti sull’Altopiano d’Asiago e in Lessinia, nel Veronese».

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