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mercoledì 4 Giugno 2025,

Quarantena, in tutto 219 persone, di cui 100 in rientro da paesi extra Schengen

Il punto della situazione, aggiornato alle 8 di oggi, martedì 21 luglio, è stato fatto dal direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, nel corso di una diretta su Facebook.

Sul totale delle 219 persone attualmente in quarantena, 100 sono soggetti rientrati da paesi extra Schengen. Il punto della situazione, aggiornato alle 8 di oggi, martedì 21 luglio, è stato fatto dal direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, nel corso di una diretta su Facebook. «I positivi al Covid-19 sono oggi 16; 3 i ricoverati all’ospedale San Martino di Belluno», ha evidenziato Rasi. «Significativo il fatto che ben 100 su 219 isolamenti fiduciari siano persone rientrate da paesi extra Schengen, sottoposte a regime particolare di quarantena per poi potersi muoversi liberamente sul territorio nazionale».

Ecco nel dettaglio la provenienza di queste 100 persone: 23 dall’Albania; 10 dall’Ucraina; 6 dalla Macedonia e altrettante dal Marocco e dalla Serbia; 5 dalla Moldavia, così come dalla Cina; 4 dal Brasile e altrettante dal Mozambico e dagli Stati Uniti; 2 da Austrialia, Bosnia ed Erzegovina, Egitto, Etiopia, Cameroon, Repubblica Domenicana; una persona da Argentina, Belgio, Canada, Cile, Costa d’Avorio, Filippine, Liberia, Perù, Russia, Senegal, Singapone, Thailandia, Tunisia. «Il tema dell’ingresso da paesi esteri ha sollevato notevole interesse, anche al nostro numero aziendale dedicato, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, che risponde allo 0437 514343», ha aggiunto il dg, che ha voluto ricordare quali sono le regole per l’arrivo da paesi esteri. Per i paesi europei e quelli inclusi nell’accordo di Shengen non è prevista la quarantena, ma in caso di contatto volontario da parte del cittadino che rientra in Italia viene proposta l’effettuazione del tampone al momento del rientro e il successivo automonitoraggio. In caso di comparsa di sintomi è l’interessato che viene istruito sull’attivazione al Mmg e/o al Sisp.

Per i paesi extra Schengen è prevista la quarantena di 14 giorni. Il Dipartimento provvede ad organizzare 2 tamponi: uno al momento della presa in carico (denuncia obbligatoria da parte delle persone fisiche al Sisp) e uno al termine della quarantena. «Attualmente per 16 paesi (Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia-Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana; Montenegro, Kosovo, Serbia)», ha detto ancora Rasi, «è fatto divieto di ingresso nel territorio italiano, esclusi i cittadini italiani e i viaggiatori per motivi di lavoro. A queste categorie di persone vengono attivati i tamponi e la quarantena, se dovuta». Per le badanti che rientrano in Italia viene organizzato il tampone e la quarantena se provengono dai paesi extra Schengen.

«Sul fronte focolai, al momento in provincia la situazione è sotto controllo. Il focolaio “innescato” a fine giugno a Feltre (quello legato ai dipendenti Eurobrico) è in esaurimento: i 9 soggetti positivi sono scesi a 4 e il loro stato di salute non desta preoccupazione. C’è poi il focolario in comune di Cesiomaggiore, connesso alla badante rientrata dall’estero, per cui rimangono positive 3 persone; sempre 3 sono positivi, e ricoverati, i soggetti legati al caso dell’anziana del Kosovo. Due casi di positività sono invece collegati alla persona residente a Padova, ma con dimora in un comune della parte alta della provincia.

Per quanto riguarda le prestazioni sanitarie, «siamo a buon punto nel recupero di tutto il lavoro rimasto indietro, durante il blocco di circa 2 mesi», ha precisato Rasi. «Avevamo oltre 10 mila prestazioni da recuperare, oltre a tutta la mole di prenotazione che si sono sommate via via. Attualmente restano da recuperare 11.00 prestazioni nel distretto di Belluno e circa 1.000 nel distretto di Feltre».

C’è poi il problema dell’intasamento del Cup: riuscire a contattare il Centro unico prenotazioni è una vera impresa. «Colgo occasione per esprimere rammarico per i disagi che i cittadini stanno subendo», ha sottolineato il dg. «Ribadiamo che sono state aggiunte 5 persone a occuparsi del servizio e che le linee di prenotazione sono raddoppiate. Suggeriamo agli utenti di non chiamare negli orari centali (dalle 10 alle 12); se salta il collegamento e l’utente lascia il suo numero per essere ricontattato, non deve telefonare ulteriormente: una volta registrata la chiamata, il richiamo è garantito. Ricordiamo che i prelievi possono essere prenotati online».

Martina Reolon

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