La Sezione di Belluno di Italia Nostra da tempo segue il problema del progetto per la realizzazione del collegamento internazionale dell’elettrodotto Terna tra Lienz e Scorzè e considera interessante l’impegno dell’Amministrazione della Provincia di Belluno per cercare una soluzione che riduca l’impatto sul territorio. «A nostro avviso», si legge nella nota diffusa alla stampa, «se questa linea è strategica e deve quindi essere realizzata, una conduttura interrata, anche se rimane comunque impattante, è in ogni caso più sostenibile».
«Alcuni anni fa, nel corso di un colloquio con il Sindaco di Ponte nelle Alpi, abbiamo espresso la nostra ben nota posizione: l’insostenibilità della realizzazione nella Valbelluna di un elettrodotto armato a 380 kV con piloni alti 45 metri», scrive Italia Nostra. «Spiace rilevare che dopo tale incontro, nel quale sembrava che una convergenza tra le sacrosante esigenze dei pontalpini e la salvaguardia di tutto il territorio interessato fosse possibile, il Comune di Ponte nelle Alpi persevera nella richiesta di attuazione del protocollo firmato a suo tempo con Terna: interramento dei cavi nel centro di Ponte nelle Alpi e piloni alti 45 metri nell’immediata periferia e nel resto del territorio».
A Italia Nostra Belluno «preme sottolineare che, per quanto riguarda il problema dell’attuale linea elettrica ad alta tensione che passa nell’abitato di Ponte nelle Alpi, avevamo evidenziato che un intervento di modifica era nella sostanza indipendente dal progetto Terna: la sostituzione di tale condotta con la realizzazione di un tracciato interrato è un atto che in un Paese civile appare obbligato. È stato un grave errore, secondo noi, firmare un protocollo che di fatto vincola tale singolo intervento al Progetto Terna complessivo, tenuto conto che per di più l’elettrodotto internazionale potrebbe anche non essere realizzato».
Non solo nella provincia di Belluno, ma anche nella pianura veneta tale opera comporta gravi problemi di sostenibilità ambientale, tanto che Terna ha recentemente annunciato l’interramento di 24 Km di linee elettriche con conseguente eliminazione di oltre 21 km di elettrodotti e 89 sostegni, nella zona tra Malcontenta e Fusina. «Ribadiamo pertanto che la Sezione di Belluno di Italia Nostra ritiene necessario l’interramento della linea, non solo per la salvaguardia del territorio, ma anche per questioni di sicurezza: la presenza di tralicci così alti può comportare non solo l’inagibilità dell’aeroporto di Belluno, ma anche gravi difficoltà per il passaggio dei mezzi aerei e degli elicotteri di soccorso».
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