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domenica 8 Giugno 2025,

Alpini del 7° uccisi in Afghanistan, Farina: «Anche a Belluno un luogo in cui possano essere ricordati»

A dieci anni esatti dall'attentato nel distretto del Gulistan, il responsabile Consulta provinciale forze armate e sicurezza vorrebbe che fosse dedicata loro «una via cittadina, un luogo, anche solo un piccolo monumento».

«Dieci anni esatti dall’attentato in cui persero la vita quattro giovani Alpini del 7° Reggimento. Come oggi era il 9 ottobre 2010 in Afghanistan, distretto del Gulistan, precisamente nella zona del passo di Buji, circa duecento chilometri a est da Farah. Alle ore 09.45 locali, un ordigno IED (Improvised Explosive Device) esplode al passaggio di un blindato Lince, mezzo facente parte di un’autocolonna militare italiana che stava scortando dei veicoli civili adibiti al trasporto di elementi logistici. Quattro furono le vittime dell’ attentato contro i militari appartenenti al 7° Reggimento Alpini di stanza nel capoluogo». A ricordarlo, come ogni anno, è Alessandro Farina, responsabile Consulta Provinciale Forze Armate e Sicurezza – Fratelli d’Italia.

«A 10 anni esatti dal vile attentato, la Consulta Provinciale vuole ricordare i graduati caduti», sottolinea Farina. «Caporalmaggiore scelto Gianmarco Manca, 32 anni, di Alghero (Sassari); caporalmaggiore Scelto Sebastiano Ville, 27 anni, di Francofonte (Siracusa); 1°caporalmaggiore Francesco Vannozzi, 26 anni di San Giovanni alla Vena (Pisa); 1° caporalmaggiore Marco Pedone, 23 anni, di Patù (Lecce). Gli Alpini caduti, giovani militari ma preparati ed esperti, da anni prestavano servizio presso il Reggimento.
Con orgoglio indossavano la divisa e il cappello alpino per i quali hanno sempre mostrato un forte attaccamento e senso di appartenenza».

«Nonostante siano passati 10 anni da quel maledetto giorno, il ricordo di Sebastiano, Marco, Gianmarco e Francesco rimane vivo nel cuore di tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con loro la quotidianità», prosegue, «anche al di fuori dell’ambito lavorativo, per il quale, con grandissimo spirito di sacrificio, hanno elevato la loro vita per il servizio che la loro Nazione li aveva chiamati a svolgere in quelle terre così lontane da casa, martoriate da una natura ostile, disperata e crudele. Per loro è stata una missione senza ritorno».

«Lo scorso anno lanciammo il nostro appello affinché venisse loro dedicata una via cittadina, un luogo, anche solo erigere un piccolo monumento, come simbolo indelebile del ricordo e del ringraziamento che la città di Belluno porge nei confronti delle Donne e Uomini del 7° Rgt Alpini, i caduti delle missioni moderne», ricorda. «Grazie alla disponibilità e sensibilità del consigliere comunale Raffaele Addamiano, questa richiesta verrà formalmente elaborata e posta all’attenzione dell’assemblea cittadina per ogni conseguente determinazione al riguardo. Auspichiamo che nel nostro capoluogo, si possa individuare un luogo dove il 9 ottobre, e non solo, i nostri ragazzi possano essere ricordati da tutta la popolazione e le associazioni combattentistiche e d’arma».

«La giovane età dei nostri 4 caduti in Afghanistan fa sembrare il tutto ancora più atroce», sottolinea Monica Mazzoccoli, presidente Circolo Belluno-Dolomiti FdI. «Commemorarli e dar loro l’onore che meritano, trovo che sia cosa giusta. Noi non li dimentichiamo e vorremmo che non venissero dimenticati neanche dalla comunità bellunese. In qualità di presidente del Circolo cittadino ringrazio quindi Alessandro Farina, responsabile della consulta provinciale, e il nostro consigliere comunale Raffaele Addamiano, che si stanno spendendo affinché ciò avvenga».

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