Soddisfazione, orgoglio e gratitudine. Questi i sentimenti prevalenti nella cerimonia di inaugurazione della nuova caserma di Belluno dei vigili del fuoco realizzata tra il cimitero di Prade e la sede della Dolomitibus, lì dove c’era la caserma Toigo degli alpini.
La cerimonia, svoltasi nell’ampio cortile interno su cui si affacciano la palazzina comando, la torre per le esercitazioni e 4 capannoni, è stata aperta da Loris Munaro, direttore interregionale dei pompieri per il Veneto e il Trentino Alto Adige e attuale reggente della sede di Belluno, in attesa della nomina del nuovo comandante provinciale. Dopo aver sottolineato che la realizzazione della nuova caserma ha comportato uno sforzo notevole, Munaro ha poi fatto presente che la nuova sede, dotata anche di tutte le più moderne risorse tecnologiche, consentirà ai vigili del fuoco di essere più pronti ed efficaci e potrà essere uno “spazio” importante per tutta la provincia. Quindi ha ringraziato tutto il personale che – ha detto – ha fatto dei miracoli nell’ultimo periodo.

Un grazie che è stato ripreso dal capo nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, che lo ha esteso alla politica che ha messo a disposizione i fondi per portare a termine un progetto ventennale, consentendo così di fare anche un altro passo per rendere lo Stato proprietario di tutte le caserme dei pompieri. Un grazie Dattilo lo ha rivolto anche al direttore dei lavori, Fabio Calore, ai pompieri volontari e alle numerose autorità presenti, sottolineando tra l’altro che i Bellunesi meritano molto, certamente meritano questa caserma che è un’opera proiettata al futuro, come si è visto in occasione della tempesta Vaia quando hanno dimostrato grande capacità di reazione e di azione.

Anche il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, si è detto colpito dall’operosità dei Bellunesi e dalla capacità delle loro istituzioni di interagire mettendo al primo posto il perseguimento del bene comune invece che l’interesse partitico. Sapere che i vigili del fuoco sono in strutture adeguate – ha continuato – è un grande onore e un orgoglio per tutto il Paese che vuole assicurare loro il meglio, valorizzandoli come meritano (anche attraverso l’adeguamento dei loro stipendi).

Ricordando che la nuova caserma ha richiesto un investimento di 12 milioni, anche il ministro Federico D’Incà si è detto orgoglioso per la conclusione del lungo periodo dei lavori e, certo che la nuova sede agevolerà l’impegno dei vigili del fuoco, ha loro rivolto un sentito ringraziamento anche ricordando, nella giornata dell’anniversario del Vajont, quanto fecero in quell’occasione, soccorrendo 60 superstiti e recuperando 1.200 corpi senza vita.
Prima del taglio del nastro, la cerimonia si è conclusa con l’esecuzione dell’inno d’Italia, l’alzabandiera e la benedizione del vescovo Renato che ha invitato i presenti a chiedere il dono della vigilanza, la vigilanza del Dio della vita, ma anche la vigilanza di ciascuno di noi verso gli altri, auspicando anche che venga riconosciuta la fatica quotidiana di ogni vigile del fuoco e che tutti possano collaborare alla costruzione del bene comune con vincoli di giustizia e di pace.
Da segnalare, a margine della cerimonia di inaugurazione, una sottolineatura critica dell’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che ha ricordato che i Vigili del fuoco di Belluno sono senza comandante da fine giugno, facendo presente che una provincia che è stata teatro della tempesta Vaia e che conta il maggior numero di pompieri volontari d’Italia rispetto alla popolazione ha diritto a ben altro trattamento e a veder subito nominato il nuovo comandante.
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