È stata presentata ufficialmente oggi, venerdì 23 ottobre, la 43.ma edizione di «Arredamont», la mostra dell’arredare in montagna. Si tratta di un’edizione particolare, che deve fare i conti con il ritorno dell’emergenza Covid e con le nuove disposizioni governative per contenerla. Ma comunque Arredamont va avanti, come ha sottolineato all’inizio della conferenza stampa di presentazione dell’evento (svoltasi in modalità webinar per evitare problemi di assembramento) il presidente di Longarone, Fiere Gian Angelo Bellati. «Non nego che ci sono state difficoltà nell’organizzazione con questa spada di Damocle dell’emergenza sanitaria. Ma era necessario, quasi un dovere per noi, fare questa edizione. Anche perché alle spalle abbiamo avuto tre più piccole fiere per prepararci, ma che ci hanno dato grandi soddisfazioni. Nel caso di Arredamont le stesse imprese hanno voluto fortemente ci fosse».
«Per quanto riguarda la Fiera – ha fatto presente ancora Bellati – noi siamo i primi a volerla portare avanti senza bloccare le attività economiche, stando, ovviamente, nell’ambito delle norme di sicurezza stabilite dalla legge; ma noi abbiamo aggiunto qualcosa di più: anche una particolare sanificazione dell’aria per dare una maggiore sicurezza agli ospiti che ci verranno a trovare. Con la fiducia delle imprese siamo pronti a partire il 31 ottobre. Avremo 112 marchi aziendali provenienti da 8 regioni e 4 paesi esteri che danno una caratterizzazione internazionale a questa 43.ma edizione. La superficie espositiva sarà minore, ma permetterà il distanziamento. Non cambierà la formula. Tanti eventi, ad esempio quelli dei tappezzieri e arredatori faranno da cornice ad Arredamont e un ringraziamento speciale va alle aziende che ci hanno dato fiducia, al sindaco di Logarone, Roberto Padrin, e all’AEFI. La Fiera Arredamont vuole essere da esempio per la continuazione e il rilancio della fieristica e dell’economia».
Da parte sua Padrin ha poi sottolineato che di certo si tratta dell’edizione più difficile di Arredamont. «Abbiamo affrontato anche Vaia, è vero, ma quest’anno i presupposti non erano semplici e non lo sono tutt’ora, ma grazie alle aziende che ci credono e alla nostra volontà vogliamo essere un esempio nazionale. Ora speriamo non ci siano altre restrizioni nei prossimi giorni, ma noi siamo fiduciosi».
Per sicurezza i convegni sono stati cancellati, ma la Fiera – ne sono convinti i suoi irganizzatori – sarà lo stesso occasione di rilancio e darà il suo contributo all’economia per ottenere risultati più che positivi.
Alla presentazione è intervenuto anche il direttore artistico di Arte in Fiera Dolomiti, Franco Fonzo, che ha ricordato la «grande voglia di reagire da parte degli artisti (come accaduto nella rassegna Woman Art), ma anche da parte del pubblico. Speriamo che l’emergenza finisca presto, ma noi dobbiamo andare avanti. Saremo presenti con una piccola esposizione di Arte in Fiera Dolomiti. Questo periodo deve però anche essere di insegnamento. Ormai si vive alla giornata e dobbiamo sempre prevedere piani alternativi».
Ernesto Contessa, presidente dell’Associazione Tappezzieri ha spiegato le ragioni della loro presenza anche in una situazione delicata. «Abbiamo voluto fortemente esserci perché supportati e aiutati dalla Fiera e per dimostrare che dobbiamo continuare a portare avanti il nostro valore e cultura. In questa edizione ci soffermeremo sulla sostenibilità e posto migliore delle Dolomiti non poteva esserci. Sostenibilità è la parola chiave per un artigiano che da ciò che può apparire “morto” a molti, riesce sempre a ridare la “vita”. Così vogliamo dimostrare come da un periodo difficile possa rinascere anche l’economia».
Italo D’Incà, in rappresentanza di Confagricoltura, ha portato il saluto del presidente Donazzolo. «Un impegno immane e ringrazio lo sforzo di espositori e Longarone Fiere e spero in una grande affluenza di pubblico».
Il direttore del Centro di Formazione e Sicurezza di Belluno, l’arch. Danilo de Zaiacomo, ha detto di considerare Arredamont una «grande vetrina dove dobbiamo essere solidali nei momenti facili e difficili e in questo momento noi siamo uniti più che mai perché stiamo preparando i nostri percorsi per la scuola».
Rispetto infine alle possibili restrizioni ipotizzate dal presidente del Veneto per la prossima settimana, Bellati a riconosciuto che «qualche timore c’è, ma a livello nazionale, perché il sistema fiere non è mai stato affrontato in maniera seria. Non c’è mai stata una vera distinzione tra quelle che non possono svolgersi perché locali o sagre o quelle ritenute di livello regionale o nazionale. Paradossalmente le fiere internazionali sono più pericolose per l’afflusso di turisti e visitatori esteri ed esiste un po’ di confusione nel riconoscimento del tipo di fiera. Questo è uno dei tanti casi in cui è meglio avere un’amministrazione pubblica vicina al territorio. Il dialogo con la Regione che ha messo a disposizione i suoi esperti in Veneto, come in Emilia Romagna e Lombardia, ha risolto più velocemente diversi problemi, mentre a livello nazionale, giustamente, alcune questioni non sono state affrontate. A livello regionale, lavorando sul territorio si capisce perché da un punto di vista giuridico/istituzionale diventa più facile affrontare certe tematiche come l’economia che non può essere bloccata per due o tre anni. Dobbiamo ormai imparare a convivere con l’emergenza sanitaria con buon senso e l’applicazione delle norme, anche per evitare che ci siano più morti per l’emergenza economica che per quella sanitaria».
Arredamont aprirà, con orario 10-19, sabato 31 ottobre per continuare domenica 1 e lunedì 2 novembre. Riprenderà poi da venerdì 6 fino a domenica 8 novembre.
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