La Regione lo chiama «assegno prenatale», in realtà lo si può chiedere per i bimbi piccoli appena nati. La Regione Veneto ha istituito l’«assegno prenatale» per sostenere la natalità e i nuclei familiari nel fronteggiare i costi legati alla gravidanza e le spese fondamentali nei primi mesi di vita del bambino. Il Comune di Belluno, su disposizione della Regione, come capo fila di Ambito sociale territoriale gestirà il fondo per i 46 comuni del Bellunese, del Cadore e dell’Agordino.
L’intervento della Regione, spiega il Comune di Belluno in una nota alla stampa, ha carattere sperimentale e sarà oggetto di monitoraggio trimestrale. Il valore dell’«assegno prenatale» è di 1.000 euro «una tantum» a neonato e viene raddoppiato a 2.000 euro se nel nucleo familiare è presente un minore di 6 anni riconosciuto disabile grave. Possono presentare domanda i nuclei familiari con un neonato nato dopo il 19 agosto 2020, con un Isee fino a 40mila euro, residenti in Veneto o in possesso di un titolo di soggiorno valido ed efficace, e senza carichi penali pendenti. Gli elenchi saranno aggiornati di mese in mese fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
«Si tratta di un contributo a sostegno della natalità, un intervento economico a favore dei neonati e delle loro famiglie, finalizzato a fronteggiare i costi legati alla gravidanza e le spese fondamentali nei primi mesi di vita del bambino», spiega l’assessore alle politiche sociali, Lucia Pellegrini, «l’assegno prenatale ha la finalità di sostenere concretamente i nuclei familiari, specialmente quelli più fragili, nel delicato momento della nascita di un figlio, ed è un sostegno che riveste un’importanza ancora maggiore in questo particolare momento di emergenza».
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/
2 commenti
Francesco
Si capisce che questo paese…prima ti tasse all inverosimile.poi a chi gli garba gli da dei soldi…
Luna
Fato tutto non arriva niente