A seguito della decisione presa nel vertice tra il Centro coordinamento dei soccorsi (Ccs) e la Prefettura di Belluno è in corso a Perarolo l’evacuazione delle case che insistono sotto la frana della Busa del Cristo.
Nel corso del vertice è stato anche deciso che saranno monitorati i siti più fragili, soprattutto nella giornata di domani, in concomitanza con il previsto peggioramento del meteo.
Mentre ieri e oggi l’analisi del Centro coordinamento dei soccorsi si è concentrata sulle emergenze, nei prossimi giorni sarà studiata una modalità di smaltimento per agevolare i cittadini che hanno subito danni e hanno dovuto svuotare garage e scantinati.
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2 commenti
montanaro
Cosa dire al riguardo? La colpa come sempre è del maltempo, della neve e delle piogge, delle inondazioni, dei cicloni, delle tempeste, degli uragani e via di seguito. Da decenni sia in montagna, in collina che in pianura si è costruito dappertutto e si sono fatte strade e stradine dappertutto. Eppure questo paese Italia è pieno di urbanisti, ingegneri, architetti, geologi, ed altre facoltà ma le problematiche sono sempre le stesse di 10, 20, 30 e piu’ anni or sono. Il problema non è solo perchè negli anni le persone hanno abbandonato le montagne, il problema è che si è costruito spesse volte senza tener conto della formologia del territorio e tanto altro. La politica è responsabile allo stesso modo. Quanto sopra non riguarda solo la provincia di Belluno ma tutta Italia.
Francesco Paolo Toniato
Ho fatto il macchinista per 40 anni sulla linea Padova Calalzo e quella frana c’era e c’era da ben prima che iniziassi a fare il macchinista. Prima che facessero la galleria del monte Zucco passavamo a 10 km/h sopra quella frana. Non so se sbaglio, perché non ho visto l’atto, ma i vecchi macchinisti mi dicevano che il paese di Perarolo doveva essere sgombrato oltre 20 anni prima perché la frana era troppo grande per essere gestita.