Il perdurare del maltempo in tutto il territorio provinciale ha visto costantemente impegnate anche le squadre della Protezione civile dell’Ana di Belluno che dallo scorso 4 dicembre in poi hanno dovuto aumentare gli interventi giornalieri in forma continuativa su chiamata della Prefettura, dei Centri operativi mobili e dei Centri operativi comunali dei vari Comuni a seconda dell’evolversi della situazione.
I vari interventi consistono nel monitoraggio delle situazioni di rischio idrogeologico, nel supporto alla popolazione per allagamenti di centri abitati e dei fabbricati, nonché per il controllo degli oltre 110 movimenti franosi nel territorio provinciale, delle slavine e delle situazioni di isolamento.
Gli interventi operativi veri e propri sono rivolti in primis alla salvaguardia delle persone, come, ad esempio, è avvenuto con l’aiuto all’evacuazione della casa di riposo di Puos d’Alpago. Inoltre i volontari della Protezione civile degli alpini bellunesi, coordinati da Ivo Gasperin, hanno prestato la loro opera nell’aiuto allo sgombero dal fango degli immobili pubblici, delle abitazioni, degli scantinati privati o di locali adibiti ad attività commerciali e artigianali.
La situazione in Alpago è la più complessa e richiede un grande intervento di manodopera per la pulizia dal fango, sia per recuperare la situazione, sia per permettere di redigere una rendicontazione dei danni e provvedere alle riparazioni ed al ripristino. «La casistica è comunque molto variegata e vasta – sottolinea il presidente dell’Ana di Belluno, Lino de Pra – talvolta essa è frutto sì di un meteo dalle conseguenze disastrose, ma in alcuni casi dipende anche da una prevenzione scarsa, comunque sempre in ritardo rispetto alle necessità rilevate o segnalate».
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/


