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lunedì 9 Giugno 2025,

Virus, nel Veneto è Belluno la provincia con più morti

In rapporto alla popolazione, il nostro territorio purtroppo mostra i numeri più drammatici.

Rispetto alla popolazione, è Belluno la provincia veneta che paga il prezzo più alto della “seconda ondata” di coronavirus in termini di vite umane. Il dato di Azienda Zero aggiornato a stamattina ore 8, domenica 27 dicembre, è di 388 bellunesi morti dall’inizio dell’epidemia, come gli abitanti di un piccolo Comune.

Se prendiamo a riferimento il 7 luglio per indicare un “prima” e un “dopo”, ovvero prima ondata e seconda ondata, i dati sono: 113 morti nella prima, 275 in questa seconda. In rapporto alla popolazione significa che in provincia di Belluno, nella seconda ondata, è morto per covid lo 0,14% della popolazione (0,19% il dato dall’inizio della pandemia), peggio di tutte le altre province venete: Verona 0,11%, Vicenza 0,10%, Venezia 0,08%, Rovigo 0,07%, Treviso 0,06%, Padova 0,05%. Bisogna sempre considerare che la maggioranza di questi decessi avviene a carico degli anziani ospiti delle case di riposo, che oltre all’età sono di solito gravati da patologie e ciò li rende particolarmente vulnerabili e fragili. È la popolazione più debole, dovremmo fare di tutto per evitare che il contagio proceda e raggiunga le persone che fanno più fatica a contrastare il virus, con uno sforzo di prudenza che chiama a responsabilità ciascuno di noi almeno finché non arriverà per tutti il vaccino: passeranno però ancora dei mesi, nei quali dobbiamo cercare di arginare la diffusione del coronavirus con altri mezzi e il primo è il senso di responsabilità.

In tutto il Veneto è andata – e sta andando – molto molto peggio che nella prima ondata. Belluno ha avuto oltre il doppio dei morti (+243% a oggi) ed è la seconda peggior provincia subito seguita da Venezia (+237%) e Vicenza (+235%), ma è Rovigo che mostra il più drammatico incremento: i morti sono il quadruplo (+419%) rispetto alla prima ondata. Perché Belluno ha dati così pesanti? Probabilmente incide l’età media più elevata, infatti la nostra provincia è la più “vecchia” e il covid è particolarmente pericoloso per le persone anziane. Ma non è soltanto questo il motivo.

Bisogna infatti notare che Belluno è la provincia con il maggior numero di positivi in rapporto alla popolazione, lo confermano purtroppo i dati di Azienda Zero di oggi, domenica 27 dicembre: i positivi in provincia di Belluno sono il 2,20% della popolazione, Padova 2,15%, Verona 2,12%, Treviso 1,74%, Vicenza 1,55%, Venezia 1,40%, Rovigo 1,17%. In altre parole, qui da noi gira più coronavirus che nel resto del Veneto, quasi il doppio che a Rovigo per capirci.

Chi segue l’andamento delle epidemie si concentra anche su un altro dato che è la letalità apparente, CFR negli studi in lingua inglese, ovvero il numero di morti in rapporto non alla popolazione generale ma ai contagiati ufficialmente accertati, cioè quelli positivi al tampone (molecolare). È evidente che il valore indicativo delle percentuali è condizionato dal numero di tamponi eseguiti e dall’eventuale numero elevato di decessi verificatisi in situazioni specifiche (come sono le case di riposo) diverse dalla popolazione generale. Queste le percentuali CFR (numero di morti totali rispetto al numero di positivi totali) a oggi: Verona 3,32%, Vicenza 2,86%, Venezia 2,79%, Belluno 2,76%, Rovigo 2,66%, Treviso 1,85%, Padova 1,84%. Ma la letalità reale, in inglese IFR, quanto ci si aspetta che sia per il coronavirus sars-cov-2? Secondo gli studi compiuti sul caso di Vo’ Euganeo, tra l’1,5% e il 2% ovvero 1 o 2 morti ogni cento contagiati.

Luigi Guglielmi

1 commento

  • Purtroppo io vedo che in ogni categoria (anche nel “bravo” veneto) di persone, ci sono quelle che non rinunciano…Chi non rinuncia ad andare a messa e a cantare con la schola cantorum (evviva l’aerosol!), chi non rinuncia al bar, chi non rinuncia a scambiarsi gli auguri…Quando il popolo è cosi’, non vedo altre soluzione che quella cinese (altro che seconda ondata): tutto chiuso (anche e soprattutto le chiese) e tutti controllati. Stop.

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