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sabato 7 Giugno 2025,

Un sistema di videosorveglianza per i mezzi di Dolomitibus

Una delle novità, anche in funzione anti-covid, previste per il 2021. Per quanto riguarda il 2020 previsto un disavanzo limitato a 100 mila euro grazie al milione di risorse straordinarie giunte dallo Stato e dalla Regione.

Il trasporto pubblico locale, come tanti altri settori nel 2020, ha patito grosse difficoltà a causa della pandemia. Lo ha sottolineato il consigliere provinciale con delega ai trasporti, Dario Scopel, facendo il punto della situazione attuale nel Bellunese e presentando le prospettive future.

Nel periodo del lockdown di inizio pandemia – ha fatto presente Scopel – c’è stata una riduzione al minimo (al 20%) del servizio di trasporto pubblico della Dolomitibus; poi via via c’è stata una ripresa, pur tra molte difficoltà, compresa quella di preservare l’equilibrio economico della società che doveva rispondere al bisogno di muoversi dei cittadini, ma d’altra parte aveva il problema di un’utenza molto limitata.
Da parte sua – ha continuato Scopel – l’Ente Provincia, che è socio di maggioranza di Dolomitibus, ha seguito da vicino la situazione, cercando di essere vicina all’azienda, di ascoltarne le esigenze e di trovare le soluzioni adeguate, considerando anche la difficoltà di un territorio che impone chilometraggi elevati a servizio di un numero ridotto di persone.

Nella prima parte dell’anno ci sono stati una decina di incontri del tavolo trasporti per cercare di rimettere in moto la macchina in estate, anche in vista della riapertura dell’anno scolastico. Vi hanno partecipato tutte le parti sociali, consentendo la maturazione di una sinergia utile a individuare e poi offrire il miglior servizio possibile (la Provincia come obiettivo aveva dato quello di aumentare la percentuale del servizio offerto fino al 100% delle corse, cosa che è avvenuta in settembre). Ultimamente gli incontri si sono spostati dalla Provincia alla Prefettura alla quale il Governo ha affidato il compito del coordinamento nel settore.

In attesa di capire quando ci sarà effettivamente la riapertura delle scuole superiori (che la Regione Veneto al momento ha spostato a inizio febbraio), Scopel spiega che nell’imminenza del Natale era stato approvato un piano trasporti che aveva come riferimenti una didattica in presenza al 75% e un utilizzo dei bus al 50% e che prevedeva un incremento di 18 mezzi di Dolomitibus e 6 persone destinate ai controlli a terra nelle aree di attesa più affollate (come i piazzali delle stazioni di Belluno e di Feltre) per evitare assembramenti. Per questo è stato stimato un costo di 220 mila euro che necessiteranno del reperimento di nuove risorse per essere coperti. Ora, mentre rimane aperto il tavolo permanente in Prefettura, ogni decisione è sospesa in attesa dell’evoluzione della situazione.

Oltre a ciò – ha sottolineato Scopel – l’impegno della Provincia nel corso dell’anno si è concretizzato dando una mano alle famiglie in crisi tramite la riproposizione del fondo «Investiscuola» dotato di 600 mila euro per abbattere le spese di trasporto degli studenti (in particolare quelli che vivono più distanti dalle loro scuole). Inoltre, sempre nell’ottica di ascoltare il territorio e di rispondere alle sue esigenze, è stata prevista (e verrà attivata a breve) la corsa Santo Stefano-San Candido senza rottura di carico.

Quello trascorso – ha precisato Scopel – è stato un anno difficile anche per il trasporto privato, visto anche il drastico calo patito dal settore turistico. Da parte sua la Provincia ha cercato di dare una mano, per esempio incontrando la Confartigianato, mettendo a disposizione 100 mila euro tramite un bando che uscirà a breve e rendendosi anche disponibile a dialogare con i privati per sapere chi potrà mettere a disposizione ulteriori mezzi nel caso non bastino i 18 in più già previsti da Dolomitibus quando le scuole superiori torneranno alla didattica in presenza.

Per quanto riguarda Dolomitibus, Scopel ha ricordato che ogni settimana sono stati realizzati 400 interventi di pulizia con prodotti chimici e che dalla scorsa primavera sono ormai 4.000 gli interventi di sanificazione con l’ozono. Un’attenzione alla sicurezza degli utenti e dei dipendenti che è costata, ma che per fortuna è stato possibile pagare anche grazie al milione di euro di risorse straordinarie arrivate dallo Stato e dalla Regione e che hanno consentito a Dolomitibus di chiudere l’anno con un disavanzo limitato a 100 mila euro (e a proposito dei dipendenti, Scopel li ha voluti ringraziare per i sacrifici sopportati – come la cassa integrazione – al fine di aiutare l’azienda a uscire dal difficile periodo).

Da parte sua la Provincia ha messo a disposizione di Dolomitibus 500 mila euro che – ne è convinto Scopel – saranno importanti in questo inizio 2021 perché il sevizio non venga ridotto. Altri 500 mila euro (derivati dal Fondo per i Comuni di confine) sono stati messi a disposizione per un importante progetto di sicurezza, cioè per l’installazione di un sistema di videosorveglianza sui bus per sapere quanto persone sono salite a bordo e per controllare ciò che succede (a proposito alle segnalazioni di mezzi troppo affollati Scopel ha precisato che è difficile gestire i ragazzi che prendono il bus se non è possibile assegnare loro un posto nominale nel senso che a volte si creano assembramenti non perché non ci siano posti, ma perché gli studenti scelgono tutti uno stesso orario e uno stesso mezzo).

Infine Scopel ha aggiornato riguardo alla gara che prevede l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale nel Bellunese per 9 anni (prorogabili per altri 4). Iniziata alcuni mesi fa, la gara dovrebbe concludersi entro l’estate. Al momento è al vaglio l’unica offerta arrivata che è quella di Autoguidovie, che è già socio di Dolomitibus con quasi il 30% delle quote della società. Si profila quindi una gestione futura in continuità con quella attuale, ma forte di un aumento del capitale del 30% (circa 5,5 milioni), onere che spetta a chi vince la gara.

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