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venerdì 13 Giugno 2025,

Il vaccino AstraZeneca non è pericoloso, è efficace dopo meno di un mese dalla prima dose e protegge anche dalla variante inglese

È il vaccino che viene proposto in queste settimane alle forze dell’ordine e agli insegnanti: già più di 2.300 i vaccinati bellunesi con AstraZeneca.

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Ieri, venerdì 12 marzo, l’Ulss 1 Dolomiti ha riferito che su 2.300 dosi di vaccino AstraZeneca somministrate in provincia di Belluno si sono verificate soltanto 18 reazioni avverse di rilievo: è lo 0,8 per cento, vale a dire 8 persone ogni mille vaccinazioni eseguite.

Sono ben più numerose le dosi già somministrate di vaccino Pfizer/Moderna, ormai 20 mila, con lo 0,6 per cento di reazioni avverse di rilievo ovvero 6 su mille vaccinazioni. Sottolineiamo: reazioni avverse di rilievo, non decessi.

Il vaccino AstraZeneca è stato recentemente indicato anche sopra i 55 anni d’età e per capire l’importanza di vaccinarsi – anche con AstraZeneca se questo è il vaccino proposto dall’Ulss – basterà fare un raffronto: la fascia d’età tra i 60 e i 69 anni registra una mortalità da covid tra il 2 e il 3 per cento, dunque possiamo stimare che ogni mille persone di quell’età contagiate da coronavirus ne muoiano 25. Ecco perché possiamo dire che il rischio di effetti collaterali gravi dopo la vaccinazione è molto, molto più basso del rischio di morire per covid se non vaccinati.

Ne parliamo perché nei giorni scorsi si è diffuso un certo allarme in Europa e in Italia dopo che un lotto del vaccino AstraZeneca è stato bloccato in seguito alla segnalazione di alcuni gravi eventi di salute (pochissimi, in relazione all’enorme numero di vaccinati in Italia, Europa e mondo) che ora tocca alla scienza capire se davvero erano correlati alla vaccinazione o se soltanto contemporanei ad essa. Anche in provincia di Belluno è stato ampiamente utilizzato quel lotto ma non si sono verificati problemi, ha dichiarato l’Ulss 1 Dolomiti.

Il primo punto da mettere a fuoco l’abbiamo già visto: il vaccino non è pericoloso e solo in una percentuale molto bassa dei vaccinati induce effetti collaterali importanti (AstraZeneca 0,8%). Il secondo punto è: mentre l’alta efficacia dei vaccini Pfizer/Moderna è nota, quanto protegge effettivamente il vaccino AstraZeneca?

Mano a mano che le vaccinazioni procedono, gli studi ne delineano sempre meglio l’efficacia, molto elevata: in tutte le fasce di età e in particolare negli anziani il vaccino AstraZeneca riduce la possibilità di ammalarsi da coronavirus e in ogni caso rende meno grave la malattia, se dovesse sorgere, di solito mantenendola a un livello che non richiede cure ospedaliere.

In questi giorni diverse migliaia di bellunesi stanno ricevendo la prima dose di AstraZeneca: dopo meno di un mese dalla prima iniezione e fino a tre mesi il vaccino permette di evitare la malattia almeno nel 70% dei casi e l’efficacia si dimostra addirittura più elevata nei soggetti anziani, dagli 80 anni in su, i quali evitano l’ospedalizzazione nell’80% dei casi tre o quattro settimane dopo la prima vaccinazione. Uno studio condotto dal Servizio Sanitario Scozzese ha mostrato una riduzione del 94% del tasso di ospedalizzazione per covid nella popolazione che aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca; la risposta di AstraZeneca dopo la prima dose appare addirittura migliore rispetto a quella data dai vaccini Pfizer/Moderna dopo la prima dose, soprattutto tra i più anziani. Con la seconda dose somministrata dopo tre mesi l’efficacia viene confermata e incrementata. Sono in corso ulteriori studi che stanno dimostrando una copertura ancora più elevata rispetto al rischio di malattia e morte.

Il terzo punto da mettere a fuoco è: il vaccino AstraZeneca protegge dalla “variante inglese”? La risposta è sì, il vaccino AstraZeneca protegge anche contro la variante inglese. In provincia di Belluno la variante identificata per la prima volta in Inghilterra si è via via diffusa (a fine febbraio risultava già presente nel 20% dei tamponi) ed è destinata a soppiantare presto il virus originario, mentre sembra che il Veneto non sia ancora interessato dalle più pericolose varianti sudafricana e brasiliana. La variante inglese è molto più contagiosa del virus “originario”, quindi destinata a raggiungere un più grande numero di persone che, in percentuale analoga o superiore, si ammaleranno e anche moriranno. Per questo sono importanti gli studi scientifici compiuti in Inghilterra tra ottobre e gennaio, che attestano la pari efficacia del vaccino AstraZeneca contro la variante inglese (in codice B.1.1.7 o Voc 202012/01): anche in provincia di Belluno chi si vaccina con AstraZeneca contribuisce a ridurre gli effetti gravi della variante inglese.

Una cosa, alla fine, va ricordata: non si sa se i vaccini rendano non-contagiosa la persona vaccinata. Quindi è opportuno che anche i vaccinati osservino le solite precauzioni – mascherine, igiene, distanza – per evitare comunque il rischio di essere contagiati e per evitare di contagiare.

Luigi Guglielmi

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