Oltre 24 mila dosi di vaccino anti-covid somministrate in provincia di Belluno fino a sabato 13 marzo. Terminare la vaccinazione di tutti gli ultraottantenni bellunesi entro il 22 marzo. Questi due delle comunicazioni proposte dal direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Maria Grazia Carraro, e dal responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica, Sandro Cinquetti, nella mattinata di oggi nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sulla campagna di vaccinazione anti-covid.
Una campagna che cerchiamo di accelerare il più possibile – ha spiegato Carraro – informando che per questo si stanno anticipando le chiamate che sono giunte o stanno giungendo per lettera agli anziani. Di qui l’invito agli ultraottantenni a non tenere conto dell’appuntamento indicato dalla lettera, ma di attendere il contatto che avverrà tramite telefono da parte degli operatori dell’Ulss.
Fino a sabato 13 marzo le dosi di vaccino somministrate in provincia di Belluno sono state 24.323 (16.733 prime dosi e 7.590 cicli completati) di cui 20.487 di vaccino Pfizer, 883 di vaccino Moderna e 2.943 di vaccino AstraZeneca. Questa la distribuzione delle dosi per fasce d’età. 16-19 anni: 66 dosi; 20-29 anni: 2.053 dosi; 30-39 anni: 2.577 dosi; 40-49 anni: 3.961 dosi; 50-59 anni: 5.375 dosi; 60-69 anni: 2.700 dosi; 70-79 anni: 2.427 dosi; 80-89 anni: 3.965 dosi; oltre i 90 anni: 1.190 dosi.
Dopo aver ringraziato tutti gli operatori e i volontari coinvolti nell’impegnativo compito di organizzare ed eseguire le vaccinazioni e anche i sindaci per l’aiuto prestato, anche a livello di sensibilizzazione, Carraro ha spiegato che i prossimi obiettivi sono di completare la vaccinazione degli ultraottantenni e, insieme,
dei sanitari e degli operatori delle altre categorie “speciali” (scuole, forze dell’ordine…). Poi toccherà alle persone fragili come i malati oncologici e gli immunodepressi e, a cura dei medici di base, dei 70-79enni (i medici di base – con i quali verrà sottoscritto un accordo di collaborazione nei prossimi giorni – saranno attivi anche sul fronte delle vaccinazioni a domicilio e nella somministrazione dei nuovi farmaci monoclonali utili nella prima parte della malattia).
Il dottor Sandro Cinquetti ha espresso poi soddisfazione per la vaccinazione delle classi 1938 e 1939 effettuata sabato 13, con un totale record di 1.914 dosi somministrate in un solo giorno, ma ha anche confidato che non verranno più ripetute esperienze di quel tipo ad accesso libero visti i problemi che si sono creati, sia per le lunghe attese, sia per le difficoltà di circolazione prodotte anche sulla viabilità cittadina. D’ora in poi gli anziani saranno chiamati dal Cup e tra qualche giorno sarà possibile anche la prenotazione online per i cittadini.
A livello di logistica, il punto di vaccinazioni a Feltre (alla ex Marangoni) funzionerà dalle 14 alle 22 (anche fino alle 24 in caso di bisogno) e quello di Paludi (Alpago) dalle 14 alle 20, ma presto potrà funzionare anche per tutto il giorno quando, col miglioramento del tempo, il punto tamponi tornerà a Sagrogna (un punto vaccinazioni sarà attivo comunque anche all’ospedale di Belluno).
Spiegati questi impegni e questi obiettivi, da parte di Carraro e Cinquetti non è mancata alla fine la raccomandazione di mantenere, anche da parte delle persone vaccinate, le cautele sempre consigliate a tutti: mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento.
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1 commento
claudio minella
A giovedi 18.03.2021, ai miei genitori di Fonzaso di 75 e 72 anni non è. Stato comunicato nulla rimanendo nella più totale incertezza. Contattato il loro medico generico tolardo anch’esso non sapeva nulla sulle vaccinazioni. Contattato il centralino Asl Feltre l’operatrice riferiva di non avere disposizioni per le vacinazioni 70-79 anni e di essere in ritardo sulle altre 80-89.