Il 17 marzo si è tenuta una diretta Facebook organizzata dalla coordinatrice delle Donne Democratiche di Belluno, Lucia Saviane, in collaborazione con il Pd provinciale, al fine capire qual è stato e quale sarà l’impatto socioeconomico della pandemia sulla vita delle donne. Sono intervenuti: Alessia Salvador (responsabile coordinamento donne Cisl Belluno Treviso), Flavia Monego (consigliera provinciale Pari Opportunità), Giorgia Li Castri (assessora del Comune di Feltre per le Pari opportunità) e Davide Noro (vicesegretario Pd provinciale). «L’incontro nasce dalla rinnovata volontà del partito democratico bellunese di instaurare relazioni con gli istituti di competenza per conoscere e diffondere i problemi della società e contribuire a trovare una risposta adeguata, collaborando nella costruzione delle politiche opportune», spiegano i promotori.
Già lo studio sugli impatti di genere della crisi Covid-19, commissionato dal Dipartimento per i diritti e gli affari costituzionali del Parlamento europeo, ha messo in evidenza come le donne siano le più colpite su più fronti. Ugualmente, lo studio della Cisl Belluno Treviso conferma che anche nella provincia di Belluno la situazione non è diversa: le donne hanno tassi di scolarizzazione più alti, ma continuano ad essere sottopagate e a non occupare ruoli apicali nella società. Gap causato dai contratti part-time (e non a tempo indeterminato) a cui spesso le donne sono costrette a ricorrere per colmare la mancanza di infrastrutture sociali (welfare state).
Nella provincia di Belluno, da quanto emerge dallo studio, il gap salariale è elevato: la differenza tra il salario orario di un uomo e quello di una donna è di 1,50 euro circa; che all’anno diventa di 3.120 euro; e se consideriamo che lavoriamo in media 40 circa anni la differenza salariale è di 124.800 euro. La coordinatrice Donne Dem Belluno sottolinea che se a questi dati locali aggiungiamo il Report Global Gender Gap 2020, del World Economic Forum, la situazione diventa davvero drammatica. Infatti, secondo il Report ci vorranno 99,5 anni per il raggiungimento della parità di genere tra donne e uomini, per la parità a livello di accesso alla partecipazione economica addirittura 257 anni, e l’Italia è il 76esimo Paese dove conviene nascere donna.
Si è parlato inoltre del ruolo della consigliera provinciale alle Pari opportunità e delle Commissioni pari opportunità che stanno nascendo a livello comunale con l’obiettivo di sostenere i comuni nella costruzione di politiche che favoriscano la parità di genere. In questo modo si è dato risalto ai servizi territoriali locali che già oggi sono a disposizione delle donne. Saviane ha infine proposto la creazione bilanci di genere all’interno dei bilanci delle amministrazioni locali e nazionali affinchè ci siano maggiori investimenti per il raggiungimento delle pari opportunità, considerando che il Recovery Fund dovrebbe essere un’ottima base per finanziare le politiche volte ad eliminare il gender gap.
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