Nel mese di marzo molti pensionati o titolari di pensione di reversibilità, hanno ricevuto comunicazione dall’Inps, tramite lettera raccomandata, con indebiti da restituire. «Spi Cgil di Belluno, con la competente collaborazione dell’Inca, s’impegna a verificare attentamente tutti i casi, per verificare la corretta applicazione delle norme, impugnando, se il caso, il provvedimento», comunica il sindacato, ricordando che «le segnalazioni riguardano soprattutto le pensioni di reversibilità, le quali di norma vengono modulate in base ai redditi percepiti dal titolare».
Nella comunicazioni dell’Inps si leggono «somme in certi casi molto consistenti, di parecchie migliaia di euro, che si riferiscono ad importi di pensione percepiti negli ultimi 3 o 4 anni», precisa lo Spi. «Esistono contenziosi diversi, casi di redditi non denunciati, o denunciati e percepiti in ritardo dall’Inps, o casi di veri e propri errori da parte dell’istituto. Noi, come sindacato dei pensionati della Cgil, vogliamo ricordare che l’Inps può chiedere la restituzione di eventuali indebiti percepiti dal pensionato, ma dovrebbe richiederli entro l’ anno successivo la data dell’avvenuta certificazione dei redditi. Lasciar passare troppo tempo prima di richiedere i chiarimenti fa aumentare i disagi per la verifica e fa aumentare l’ansia nei pensionati».
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