Scarichi di fogna dentro il lago di Centro Cadore. È accertato: vengono dal depuratore di Calalzo, in gestione a Bim Gsp. Attilio Sommavilla, presidente della società, ne ha discusso con il sindaco Luca De Carlo, saranno studiate soluzioni che garantiscano l’efficienza degli impianti presenti nei pressi del lago.
«Migliorare la qualità dell’acqua restituita al lago del Centro Cadore è una priorità anche per Bim Gsp», ha dichiarato Sommavilla. Bim Gsp spiega che il problema, accertato dall’Arpav, è stato causato dall’abbondanza di acque parassite dovute al disgelo in arrivo al depuratore di Col de Cai. «La società Dondi di Rovigo che ha in appalto la gestione dell’impianto di Calalzo ha già messo in atto quanto necessario», spiega il presidente di Bim Gsp, «vale a dire la pulizia del punto di immissione sul lago (già eseguita) e delle sponde del lago (in corso). In parallelo, adotterà operazioni gestionali che garantiranno un migliore trattamento dei reflui in ingresso, in qualità e quantità. L’impianto, è bene dirlo, è già stato oggetto nel 2017 di un importante lavoro di potenziamento e miglioramento della linea fanghi (500 mila euro circa): nelle prossime annualità, da programma degli interventi già approvato, sono pianificate ulteriori opere di miglioramento complessivo».
Tuttavia i depuratori a monte del lago di Centro Cadore sono una decina. «La salubrità delle acque del lago», prosegue Sommavilla, «va vista però nel suo insieme, guardando a tutti i depuratori attivi presenti nei comuni che circondano il lago. Proprio in questi giorni abbiamo aggiunto un ulteriore importante tassello: a Domegge di Cadore abbiamo ultimato la posa di un nuovo tratto di collettore fognario e messo in esercizio il nuovo sistema di sollevamento utile ad eliminare la vecchia vasca imhoff e a collettare i reflui dell’abitato di Vallesella direttamente al depuratore di Piani di Vallesella. Non solo, nelle prossime settimane avvieremo uno studio di fattibilità con la collaborazione di professionisti esterni e personale ingegneristico di Bim Gsp, per analizzare la situazione attuale degli impianti esistenti e per individuare le possibili soluzioni progettuali che consentano una razionalizzazione dell’intero sistema depurativo dell’area. Un’analisi che ci permetterà di valutare possibili soluzioni progettuali alternative tra la realizzazione di nuovi impianti e il recupero e potenziamento degli esistenti. Uno studio di rilievo, quindi, grazie al quale definiremo al meglio gli investimenti da proporre all’ente d’ambito per l’inserimento nella programmazione futura degli interventi».
Bim Gsp appalterà uno studio dal costo di 230 mila euro per il rilievo, la verifica idraulica e la progettazione degli interventi di adeguamento di 86 sfioratori fognari distribuiti tra i laghi di Centro Cadore, Auronzo (Santa Caterina) e Misurina. Permetterà di analizzare lo stato di fatto e poi di pianificare le azioni da adottare per la messa a norma generale e definire le priorità su cui intervenire al più presto.
Dal punto di vista “strategico” Sommavilla ritiene «fondamentale il processo di internalizzazione della gestione dei depuratori che andremo ad avviare nel prossimo autunno e che si concluderà nel corso del 2022. Si tratta di un’operazione estremamente delicata e complessa, che porterà alla gestione diretta, in autonomia e con personale di Bim Gsp, di tutti gli impianti presenti nel bellunese: richiederà impegno, maestranze dedicate, competenza tecnica e professionalità specifiche, ma porterà al contempo una migliore efficienza operativa in termini di tempestività di azione, di prevenzione delle emergenze, di qualità dei processi, di implementazione continua delle migliorie attuabili nel breve e medio periodo. Un passaggio strategico quindi, necessario per affrontare al meglio la notevole mole di investimenti programmati entro il 2033 e che, per la fognatura e depurazione, supera i 153 milioni di euro sui 215 complessivamente previsti».
Però serve la collaborazione dei Comuni: «A tutti rivolgiamo l’invito di realizzare, quanto più possibile, reti dedicate per la raccolta delle acque bianche, risorse che non necessitano di trattamenti e che molto spesso confluiscono in fognatura originando inutile sovraccarico alle reti e ai depuratori. Solo una corretta separazione tra fognature – di competenza di Bim Gsp – e reti per la raccolta delle acque meteoriche – in capo ai Comuni – può garantire un’ottimale efficienza degli impianti e dei processi depurativi».
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1 commento
Sergio Umattino
Speriamo che BIM gsp abbia particolare attenzione anche per tutti gli sversamenti lungo il corso del fiume Piave. In particolare nella zona di Nogare dove con regolarità il troppo pieno sversa in una risorgiva che poi finisce nel fiume. Capita almeno una volta al mese nel week end. Segnalato più volte a chi di dovere nel corso degli anni, il problema non è mai stato risolto.