In provincia di Belluno si vive bene. Ma c’è il problema del lavoro, che manca, «ed è necessario creare le condizioni affinché le persone restino sul territorio e il territorio stesso diventi attrattivo per chi viene da fuori». Ci sono poi alcune questioni su cui tenere alta l’attenzione, come le potenziali infiltrazioni della malavita in vista dell’importante appuntamento delle Olimpiadi 2026. Sergio Bracco già nel fine settimana lascerà Palazzo dei Rettori: lunedì 19 aprile sarà a Roma, dove assumerà il ruolo di capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica sicurezza. Il nuovo prefetto di Belluno sarà Mario Savastano, che si insedierà il lunedì successivo, il 26.
«Vado via dispiaciuto», ha detto oggi in conferenza stampa Bracco, in provincia solo da quattro mesi. «Qui a Belluno sono stato benissimo e provo rammarico per aver trascorso qui così poco tempo. Dispiace il fatto di non aver avuto la possibilità, anche a causa della pandemia, di incontrare e conoscere tutti i sindaci. Ricordiamo che il trasferimento non è stata una mia decisione: sono un funzionano dello Stato che assume l’incarico dove viene mandato. Hanno ritenuto che io possa dare il mio contributo a Roma. Sto vivendo sentimenti contrastanti: da una parte la soddisfazione per il nuovo incarico, dall’altra non immaginavo di rimanere per un così breve tempo in provincia di Belluno». Bracco si era insediato nel dicembre 2020 e come prefetto ha seguito i giorni del maltempo di inizio anno e i Mondiali di Cortina. «L’attenzione dovrà continuare a essere alta in vista delle Olimpiadi, per prevenire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti connessi alle gare iridate», ha sottolineato. «Per i Mondiali la Prefettura ha fornito una banca dati dei lavoratori e dei mezzi impiegati per predisporre controlli puntuali nei cantieri e si va vanti alacremente con il lavoro del gruppo interforze, che vigilia sugli appalti».
Resta che il fatto che «Belluno è una provincia sicura e ben controllata, in cui i reati non hanno l’impatto che si può trovare in grandi città. Ci sono però alcuni fenomeni da tenere sotto la lente, come la violenza contro le donne». Poi un passaggio sul problema dello spopolamento. «Il fatto è che le prospettive di lavoro nel territorio bellunese sono limitate», ha commentato Bracco. «C’è una forte predominanza dell’occhialeria, mentre in altri settori le opportunità non sono molte. È una questione su cui intervenire, per creare occasioni di lavoro e far sì che il territorio possa essere attrattivo e “richiamare” persone da fuori». Bracco non ha poi nascosto la preoccupazione per il futuro di Acc e Ideal Standard, i cui ultimi sviluppi ha avuto modo di seguire da vicino.
«Il vostro territorio e tutta la “macchina” della Prefettura mi hanno accolto molto bene», ha concluso, «ho incontrato persone molto preparate e di alto spessore, sia sotto il profilo professionale che umano. Ringrazio tutto il personale di Palazzo dei Rettori, la Questura, la Guardia di finanza, i Vigili del fuoco, tutte le forze dell’ordine. Grazie ai sindaci, al presidente della Provincia, al ministro Federico D’Incà».
Lunedì 26 aprile, quando si insedierà il nuovo prefetto Savastano, attualmente vicario alla prefettura di Vercelli, sarà anche il giorno della partenza del vice prefetto Carlo De Rogatis, che assumerà l’incarico di prefetto di Ascoli Piceno. Per la scelta del suo successore ci sarà un bando.
Martina Reolon
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/