Ieri, sabato 1° maggio, per iniziativa della sezione di Feltre dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, ha avuto luogo il giro in bicicletta sui luoghi della Resistenza feltrina che era stato previsto per il 25 aprile, ma poi rinviato a causa delle norme anti-Covid.
Raggiunta la prima meta, la parete ovest del municipio di Seren dove una lapide ricorda i luttuosi avvenimenti del rastrellamento del Grappa, è stato dato il via alla ricostruzione della Resistenza feltrina e degli avvenimenti che hanno segnato la storia del territorio. Giovanni Perenzin ha tracciato un raffronto tra la Resistenza sul Grappa durante la prima guerra mondiale, dove avevano brillato le audaci imprese del capitano degli Arditi, Angelo Zancanaro, medaglia d’argento sul campo, e le tragiche vicende della seconda guerra mondiale.
Da Seren a Caupo e di qui per la strada di campagna ad Arten, alla lapide di villa Tonello Zampiero che ricorda gli impiccati catturati sul Grappa. Quindi, per i Giaroni, sosta alla curva del ponte sul Cismon al cippo dei due partigiani fucilati: Tonin e Fiorese, e successivamente ad Arsié all’altro cippo che ricorda Elio Strapazzon, Antonio Arboit ed Edoardo De Bortoli “Carducci” caduto il 1° maggio 1945 nell’ultimo grosso scontro tra partigiani e tedeschi in fuga verso la Germania. E’ stata ripercorsa la storia di “Carducci”, responsabile della squadra dei giovani di Aune addetti al recupero dei lanci alleati, al suo arresto e liberazione a Baldenich, alle sue imprese, alla sua ricostituzione nel ‘45 della Brigata Garibaldi “Monte Grappa”, ai suoi progetti di ricostruzione urbanistica di Aune (significativa la presenza di tante persone che il giorno della sua morte, 76 anni dopo, hanno voluto ricordarlo).
Quindi il gruppo, per la strada di Agana, appena riaperta, si è diretto al sacello di Frassené che ricorda i 10 fucilati del posto per rappresaglia (sacello recentemente restaurato a cura dell’Anpi nazionale e del sindacato Spi-Cgil, rappresentato dalla segretaria provinciale Maria Rita Gentilin che ha espresso il desiderio che tale opera possa essere in futuro visitata dalle scolaresche per una proficua conoscenza della storia locale).
C’è stata poi una sosta nella piazza di Fonzaso dove una lapide ricorda i 6 martiri del 10 agosto 1944, lì trasportati per vendetta tedesca dalle carceri di Bolzano e poi fucilati (fatto collegato all’assalto partigiano alla gendarmeria di Fonzaso il 3 agosto e al successivo rastrellamento a malga Boscaie il 9 e all’incendio di Aune il giorno11).
Dopo il ritorno ad Arten e, per il Canalet, a Pedavena, l’ultima sosta è stata a sant’Osvaldo davanti alla lapide che ricorda Natale Stefani “Anto”, il giovanissimo comandante ricostruttore del gruppo Brigate Gramsci nell’inverno 1945. Sono stati ricordati la sua figura coraggiosa e il suo scontro a fuoco, davanti alla caserma Zannettelli, con Primo Scarton, arruolatosi con i nazisti. In conseguenza a ciò gli rimase una pallottola nel fegato che un anno dopo la fine della guerra lo portò alla morte. Il papà, generale dell’esercito, prigioniero degli inglesi in India, divenne in seguito sindaco di Pedavena.
I partecipanti all’iniziativa hanno espresso il desiderio che l’esperienza possa ripetersi ed ampliarsi il prossimo 25 aprile.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/