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domenica 14 Dicembre 2025,

Il colonnello Gaetano Giacchi va in pensione

Dopo quattro anni al comando provinciale della Guardia di Finanza.

Dopo quattro anni al comando provinciale della Guardia di Finanza, il 9 maggio il colonnello Gaetano Giacchi andrà in pensione. Si sposterà nella vicina città di Trento, dove risiede con la famiglia, che in tutti questi anni gli è stata vicino e lo ha sempre sostenuto. Il 30 aprile, con una sobria cerimonia interna alla caserma sede del comando provinciale, Giacchi ha salutato i collaboratori in servizio e le Fiamme Gialle in congedo delle sezioni di Belluno e Santo Stefano di Cadore dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (Anfi), rivolgendo a tutti un pensiero di profonda gratitudine e di sincera riconoscenza per aver condiviso con lui sacrifici, gioie e l’amore per la Guardia di Finanza. Un commosso pensiero è stato rivolto anche ai Caduti che, in guerra e in tempo di pace, hanno onorato il giuramento sino al sacrificio estremo e in particolare ai colleghi prematuramente scomparsi e ai soci Anfi che sono venuti a mancare nel corso del suo mandato bellunese.

Classe 1961, siciliano, originario della provincia di Ragusa, Giacchi si è arruolato nel Corpo il 1° ottobre 1981, vestendo dapprima l’uniforme di allievo sottufficiale e successivamente quella di ufficiale, frequentando l’86° corso d’Accademia “Mali Viluscia II”. La sua esperienza lavorativa lo ha portato ad operare in diversi contesti territoriali, dapprima in Lombardia, da sottufficiale, successivamente dalla Liguria alla Sicilia, dal Piemonte al Trentino Alto-Adige, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto.

«Lascio questa meravigliosa terra, ma ad essa resterò sempre legato per il ricordo delle ineguagliabili bellezze naturali, dell’efficienza dell’apparato amministrativo, della concretezza, della cordialità e della facilità delle relazioni tra le varie Istituzioni», ha detto il colonnello nel suo saluto. «In nessun altro ambito territoriale ho riscontrato un così genuino affiatamento tra le Forze di polizia e una disponibilità alla collaborazione di tutte le istituzioni, il cui effetto, in ultima analisi, si è tradotto in una maggiore e più efficace tutela offerta al cittadino bellunese, di cui ho apprezzato l’attenzione per il territorio, il modello sociale fondato sull’accoglienza e ispirato a un valore civile ordinato e rispettoso delle regole».

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