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lunedì 16 Giugno 2025,

Riapertura piscine al chiuso il 1° luglio, i gestori protestano: «A rischio migliaia di posti di lavoro»

Ieri è stata inviata una lettera ai presidenti di Regione e Anci Veneto e ai sindaci della provincia di Belluno.

Sulla riapertura delle piscine al chiuso il 1° luglio si accende la protesta del mondo dello sport. Ieri l’associazione regionale dei gestori piscine Assonuoto e il Comitato regionale della Fin – Federazione italiana nuoto, hanno inviato una lettera al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e a quello dell’Anci Veneto Mario Conte. La stessa è stata inviata anche ai sindaci dei Comuni e Unioni montane delle piscine della provincia di Belluno (Pedavena, Santa Giustina, Agordo, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore e San Vito di Cadore) a nome dei gestori delle stesse. «Pregiatissimi presidenti», si legge nella lettera, «apprendiamo con sconcerto e profondo senso d’ingiustizia la notizia delle decisioni della cabina di regia del Governo del 17 maggio. Mentre si annuncia la progressiva ripartenza dell’Italia, si riaprono i centri commerciali nei fine settimana, si allentano, giustamente, le misure restrittive, per quanto riguarda il nostro settore giunge l’ennesima beffa della possibile riapertura degli impianti coperti solo il 1° luglio».

«Una decisione per la quale non abbiamo spiegazioni», scrivono ancora. «Malgrado la dimostrazione della sicurezza degli impianti natatori durante il periodo di apertura dello scorso anno, dal 25 maggio al 25 ottobre 2020, nel quale le società sportive avevano adottato i più rigidi protocolli e garantito la salute psico-fisica di tutti i cittadini di ogni fascia d’età, inclusi i soggetti fragili: terza età, soggetti con disabilità e difficoltà motorie, rimaniamo esclusi dalle aperture. I prestigiosi risultati dei nostri atleti che portano orgoglio alla nostra nazione e alla nostra regione non sono bastati a dimostrare l’affidabilità e garanzia di tutela della salute delle piscine. Impensabile offrire un servizio sociale così importante solo basandosi sulle strutture scoperte che in ogni caso rappresentano una minima percentuale dell’impiantistica sportiva. I sostegni alle società sportive sono stati insignificanti, meno di un’elemosina. Queste imprese sportive senza fini di lucro sono ormai a rischio di fallimento, quando non hanno già cessato l’attività. Sono a rischio migliaia di posti di lavoro per dipendenti, collaboratori sportivi ed aziende del comparto sportivo. In previsione dell’inserimento della nostra Regione in zona bianca, a partire dal 7 giugno, chiediamo se in questa condizione sarà consentito riaprire i nostri impianti coperti. Abbiamo bisogno di organizzarci e dare risposte ai cittadini. Le attività estive, inclusi i centri estivi, importante servizio per le famiglie da sempre garantito dalle piscine, sono imminenti e certamente non possiamo offrirli solo nelle giornate di sole, lasciando tutti a casa quando piove».

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