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lunedì 16 Giugno 2025,

Alano di Piave, un nuovo spazio per la casa di riposo donato da Medici con l’Africa Cuamm

Assicurerà, anche in futuro, le visite agli ospiti: un gazebo, già esistente e adibito a punto di svago, che ora è completo di protezioni temporanee ai lati, accorgimento che potrà permettere, anche in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli, la visita e l’incontro dei parenti degli ospiti della casa.

È attivo da fine aprile, ma per le restrizioni anti-Covid è stato possibile dedicargli solo oggi, 17 giugno, un momento formale di inaugurazione. Si tratta di un nuovo spazio all’interno della Casa Sant’Antonio Abate di Alano di Piave, per assicurare, anche in futuro, le visite agli ospiti: un gazebo, già esistente e adibito a punto di svago, che ora è completo di protezioni temporanee ai lati, accorgimento che potrà permettere, anche in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli, la visita e l’incontro dei parenti degli ospiti della casa. Una sistemazione resa possibile grazie a Medici con l’Africa Cuamm e al progetto “Italian Response to Covid19: Improving governance and community preparedness for a resilient society (IRC19)”.

Durante questa pandemia gli anziani ospiti di strutture come quella di Alano di Piave sono stati tra i più fragili e i più colpiti, non solo fisicamente dalla malattia, ma anche psicologicamente per la lontananza forzata dai loro cari. Ripristinare la relazione parentale è indispensabile all’equilibrio psicosomatico degli ospiti e alla serenità dei familiari stessi. Ora il gazebo, così adeguato, è agevole e confortevole anche per gli anziani più fragili e consente al suo interno la realizzazione di due postazioni di incontro in piena sicurezza. Sistemato tra marzo e aprile, quando ancora alta era la necessità di luoghi di incontro in sicurezza, è possibile inaugurarlo ufficialmente solo ora, dopo la recente riapertura.

«A nome di tutti noi di Casa Sant’Antonio, ci tengo a ringraziare di cuore Medici con l’Africa Cuamm per il nuovo spazio visite che ci ha donato», dichiara Matteo Segafredo, presidente di Fondazione Casa Sant’Antonio Abate. «In questi mesi è stato fondamentale perché ha accolto i nostri anziani e i loro figli e familiari per le visite, tanto attese e desiderate da tutti. L’importanza la dicono i numeri: 160 incontri con i famigliari nella casetta-gazebo a maggio, 88 in questa prima metà di giugno. Ma il dono di Cuamm guarda più lontano e sarà preziosissimo anche quando il Covid 19 sarà solo un ricordo. Perché arricchisce Casa Sant’Antonio di un posto in più in cui ritrovare il gusto di stare insieme: anche di sera, visto che è illuminato; ed anche con tempo incerto, visto che è protetto. Inoltre, siccome si trova nel giardino che guarda verso la strada ed è a due passi dalla chiesa parrocchiale, permette ai nostri anziani di essere parte della vita del paese».

«Questa è la diciassettesima struttura sanitaria che aiutiamo all’interno del progetto IRC19 per una risposta puntuale all’emergenza Covid19. Anche altre rsa hanno chiesto strutture per avvicinare familiari e ospiti in un momento così difficile. Questo sta a dimostrare quanto sia importante, nella lungo degenza, mettere al centro le persone e i loro affetti», ha detto Andrea Atzori, responsabile delle Relazioni internazionali di Medici con l’Africa Cuamm.

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