È inagibile il bivacco Maggiore Carlo Buffa di Perrero, a forcella Padeon, sul monte Cristallo. Gli escursionisti che percorrono il sentiero attrezzato Ivano Dibona, o gli altri itinerari nel gruppo montuoso che sovrasta la conca d’Ampezzo, non possono più contare su quel riparo, in caso di emergenza, oppure per un pernottamento estemporaneo. È crollata una parte del tetto di quel piccolo fabbricato, addossato alla parete rocciosa, a 2.760 metri di quota. A darne la notizia è stato il Corpo nazionale soccorso alpino del Veneto, informato dalla stazione Cnsas di Cortina d’Ampezzo.
Le fotografie, postate sulla pagina Facebook, hanno subito suscitato diversi commenti, le reazioni di quanti lo conoscono e ne hanno usufruito. Molti hanno espresso l’auspicio che ora non sia abbandonato del tutto, perché rappresenta una preziosa testimonianza storica, oltre che un importate luogo di riparo, in caso di emergenza.
Il bivacco, intitolato a un ufficiale caduto nella prima guerra mondiale, fu ricavato proprio da baraccamenti degli Alpini, realizzati durante il conflitto. Il sentiero attrezzato, fra i più frequentati delle Dolomiti, fu realizzato fra il 1969 e il 1970, per ricordare il forte alpinista Ivano Dibona, nipote di Angelo, simbolo delle guide alpine ampezzane; il giovane era caduto in parete l’8 agosto 1968, a soli 23 anni, durante una scalata sulla Cima Grande di Lavaredo, mentre saliva una via segnata dal nonno.
Fra i promotori del sentiero, fra coloro che materialmente lo realizzarono, ci fu il fratello Alfredo Dibona, atleta dello sci di fondo. Il percorso raccorda diversi camminamenti, segnati durante la guerra dagli Alpini, e passa attraverso postazioni e baraccamenti. Il numero di turisti che lo percorrono è drasticamente diminuito dal 2016, dalla chiusura della cabinovia da Son Forza a forcella Staunies, con la conseguente cessazione dell’attività della vicina Capanna Lorenzi.
Marco Dibona
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