La Lega piange Paolo Saviane, il senatore bellunese che si è spento questa mattina all’ospedale di Padova dove era ricoverato da qualche giorno, lasciando nel dolore la famiglia e tutto il gruppo del partito bellunese e non solo, che con lui ha condiviso decenni di militanza e di battaglie per il territorio.
Classe 1962, nativo di Ponte nelle Alpi ma residente in Alpago, Paolo Saviane militava da anni nella Lega. Nel 1995 corse alle elezioni comunali in Alpago come candidato sindaco ed è stato uno dei principali fautori della costituzione della sezione Lega dell’Alpago. Dal 2009 al 2015 è stato consigliere di amministrazione all’Ater di Belluno e nel 2015 è stato eletto segretario provinciale della Lega che ha retto fino al 2018 quando è diventato senatore, portando a Roma – sottolinea una nota della Lega di Belluno – i problemi della montagna, le sue necessità, il dramma dello spopolamento e di un’economia che, se non aiutata, fatica. Da giugno 2018 a ottobre 2019, inoltre, è stato presidente del Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti
Imprenditore nel settore del legno, Paolo Saviane era tra i soci della segheria F.lli Saviane Pompeo Srl ed è stato da sempre vicino al mondo delle piccole imprese cercando di portare al Governo quei problemi e quelle difficoltà che appesantiscono il lavoro delle aziende nelle terre alte. Tra le sue ultime battaglie quella per la costituzione di una Zes (Zona economica speciale) nel Bellunese, strumento individuato come fondamentale per dare respiro a una provincia difficile e per combattere lo spopolamento, ma non solo. Negli anni – ricorda ancora la Lega – si era speso a fianco degli allevatori per cercare con la politica soluzioni in merito alla convivenza con il lupo e porta la sua firma la costituzione del marchio del Legno veneto, un progetto portato avanti da esperto professionista del settore. Con umiltà e senza mai alzare i toni difendeva un’idea di sviluppo del territorio uniforme e che non lasciasse indietro nessuno, per questo sul tema dei fondi di confine era incline ad uno sviluppo strategico di area vasta.
Paolo Saviane è stato ricordato anche dal deputato Roger De Menech, insieme a Monica Lotto, segretaria provinciale del Partito democratico. Queste le loro parole: «A nome nostro personale, della segreteria e di tutta la comunità del Partito democratico bellunese esprimiamo il cordoglio per la prematura scomparsa del senatore Paolo Saviane. Ci lascia una persona pragmatica e appassionata del proprio territorio».
Da parte sua Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha fatto memoria di Paolo Saviane indicandolo come «una persona appassionata alla vita politica» e, sottolineando che «la sua prematura scomparsa è una grande perdita per l’intera comunità bellunese e per il Veneto», ha ricordato di aver condiviso con lui «numerosi momenti di confronto sul territorio, a cui era particolarmente legato». Il tutto in un dialogo che «è sempre stato leale, nonostante le nostre posizioni fossero diverse».
Da segnalare anche l’intervento di Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti: «Abbiamo perso un uomo di grande valore, di poche parole e dalla grande umiltà, ma sempre schietto e disponibile. Mancherà al nostro territorio e alle sue genti. Anche il mondo dell’impresa bellunese è in lutto.
Era un montanaro autentico, guardava alla sostanza, con lui – ha fatto presente Berton – avevamo un dialogo sempre costruttivo: nel 2018, grazie al suo supporto con l’allora ministro Erika Stefani, abbiamo avviato gli Stati Generali della Montagna. Sapeva quanto competenze e innovazione fossero la chiave per lo sviluppo della nostra montagna». «Se ne va un protagonista pratico e appassionato», ha concluso Berton.
Un ricordo di Paolo Saviane è stato espresso anche dalla presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella: «Se ne va un politico schietto e un amministratore attento alle esigenze del Bellunese, in grado – da imprenditore – di interpretare i bisogni del territorio e delle sue aziende. Abbiamo potuto apprezzare la sua visione di territorio in questi anni, in cui la nostra associazione ha avuto modo di dialogare proficuamente con lui. Il suo profilo umile nascondeva in realtà una grande passione unita alla disponibilità a lavorare insieme per il bene del Bellunese».
«Paolo Saviane aveva iniziato un lavoro importante per la trasformazione della provincia in Zes, Zona economica speciale, un’idea che Confartigianato culla da tempo», ha aggiunto il direttore, Michele Basso. «Gli siamo grati per quanto fatto e cercheremo di portare avanti l’idea comune di un territorio in grado di affrontare le sfide future».
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