La storia della nascita di una delle più importanti biblioteche di Belluno e l’avvincente rievocazione dell’evento storico che la vide protagonista del saccheggio da parte delle truppe austro-ungariche durante la fine della Grande Guerra, nella primavera del 1918. La Biblioteca Buzzati rivivrà proprio a Villa Buzzati San Pellegrino, tra le mura che un tempo la custodivano, attraverso le parole di Monica Frapporti e le lettura di Mirta Amanda Barbonetti.
Mercoledì 8 settembre, alle 20.45, Frapporti racconterà ai presenti le vicende di questa biblioteca: dalla fondazione da parte di Augusto e del figlio Giulio Cesare, passando per il saccheggio durante l’occupazione del 1917-18, fino al difficile recupero di alcuni libri dopo la guerra e alla donazione degli stessi al Comune di Belluno. Un’avvincente rievocazione storica in cui i libri sono i veri protagonisti, insieme alla Città e al suo Podestà, ai generali, i soldati, gli artigiani e i cittadini, tutti testimoni di quei giorni di guerra e scompiglio.
Augusto Buzzati e il figlio Giulio Cesare vissero fuori Belluno, ma sempre ritornavano in villeggiatura a San Pellegrino, dove l’amore per la natia patria, unito alla passione per la bibliofilia, li portò a fondare una delle biblioteche più considerevoli della provincia. «La raccolta», spiega Frapporti, «era composta per una parte da libri di vario genere, per l’altra parte da opere relative a Belluno e alla sua provincia, la cosiddetta Bibliotheca Bellunensis. Si trattava di una collezione il cui filo conduttore era rappresentato dall’ambito bellunese: una raccolta sia di opere di carattere librario che documentario, manoscritti e a stampa, acquistati sul mercato antiquario o recuperati da altre collezioni familiari».

Una storia tutta Bellunese che si era persa nel tempo e che ritorna alla luce attraverso una paziente ricerca storica e una meticolosa ricostruzione dei fatti, il cui racconto sarà arricchito da Mirta Amanda Barbonetti, che leggerà alcuni trai i documenti più emozionanti che Frapporti ha trovato: alcune pagine del diario del saccheggio e l’articolo “Addio ai libri”, pubblicato da Dino Buzzati sul Corriere della Sera dopo essersi recato con il padre a vedere lo stato della biblioteca.
Monica Frapporti. Mirta Amanda Barbonetti.
«Oggi la maggior parte della collezione», conclude Frapporti, «è divisa tra vari enti: Archivio storico del Comune di Belluno, Archivio di stato di Belluno, Biblioteca civica di Belluno, ma altri volumi sono conservati altrove e sarebbe davvero interessante ricostruirla almeno virtualmente».
Gli eventi si terranno al Granaio (60 posti). Ingresso offerta libera. Prenotazione obbligatoria al +39 3516082602, dalle 16 alle 19. L’accesso alle manifestazioni sarà consentito solo su esibizione di Green Pass o tampone negativo nelle ultime 48 ore.
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