Ieri mattina, venerdì 10 settembre, nella sede di Palazzo Piloni a Belluno, il presidente del Comitato paritetico del Fondo Comuni confinanti Dario Bond ha tenuto una riunione con gli uffici provinciali del Fondo e le amministrazioni comunali di Fonzaso, Lamon, Sovramonte e Cesiomaggiore. Sul tavolo, gli investimenti Fcc a regia provinciale che hanno come tema l’agricoltura e lo sviluppo agricolo del Bellunese. In particolare, due progetti: la casa del fagiolo di Lamon, che sarà ripresentato con integrazioni nella prossima programmazione pluriennale del Fondo; e i centri di trasformazione dei prodotti agricoli di Fonzaso e Cesiomaggiore, attualmente in fase di realizzazione.
«Il territorio bellunese ha enormi potenzialità nell’agricoltura e gli investimenti del Fondo Comuni confinanti sono importanti per sostenere lo sviluppo», commenta il presidente del Comitato paritetico. «Si sta creando una rete, diversificata per attività, capace di valorizzare i prodotti locali ed è importante che il Fondo agevoli la creazione di filiere corte, in grado di promuovere le eccellenze agricole del territorio. In questo senso, ottimo il lavoro dell’amministrazione provinciale, che sta investendo nell’istituto agrario di Vellai, sempre più punto di riferimento per la formazione dei giovani e per la cultura agraria».
In particolare, la riunione di ieri mattina ha fatto il punto sul progetto della casa del fagiolo di Lamon, struttura che diventerà di riferimento per uno dei prodotti più tipici del Bellunese. E sulla costruzione in corso a Busche (Cesiomaggiore) del centro di trasformazione dei prodotti agricoli. «Una struttura che vuole dare senso a tutte le produzioni di nicchia che portano economie importanti nel nostro territorio. L’obiettivo finale è costituire filiere cortissime, il più possibile a km 0 e in gran parte coltivazioni biologiche», spiega il sindaco di Cesiomaggiore Carlo Zanella. «La filosofia è quella di un’economia slow, legata anche allo sviluppo del turismo sostenibile, ma capace di creare reddito e posti di lavoro. Sulla struttura di Busche siamo in ritardo sul cronoprogramma, ma abbiamo già presentato un progetto di sviluppo ulteriore con ampliamento, perché ci è stato sollecitata dal territorio necessità di costruire una malteria per chiudere anche la filiera di produzione e utilizzo del malto d’orzo, finalizzata alla produzione della birra».
«Questo è l’esempio di produzioni di nicchia che possono essere valorizzate e creare ricchezza sul territorio» conclude il presidente del Comitato paritetico Fcc. «Se il Fondo è stato creato per dare sviluppo ai territori confinanti con Trento e Bolzano, è giusto anche cogliere gli aspetti positivi delle economie trentine e altoatesine. E l’agricoltura di montagna può davvero essere uno dei motori del Bellunese». Nei prossimi mesi, il tavolo di lavoro dell’ufficio Fcc a Palazzo Piloni si aggiornerà rispetto ai progetti e all’avanzamento dei lavori.
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1 commento
Rita S.
Da quando sono scesa in Valbelluna, mi sono resa conto delle enormi possibilità che ha questo territorio. Certo, bisogna lavorare. Guardo le estensioni dei campi lavorati a mais per produrre mangime, e soffro, perché con un altro spirito veramente si potrebbero coltivare delle eccellenze. E permettetemi, anche le meraviglie che si scoprono nelle tante cappelle e piccole chiese sono dei beni non trascurabili!